Sul territorio di Milano e dei comuni limitrofi è in corso un piano di riprogettazione della mobilità pubblica voluto dall’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale. L’obiettivo del piano è migliorare il servizio per i cittadini, ma non tutte le modifiche proposte sono state accolte con favore.
Ne è un esempio la modifica della linea di autobus 925, che interessa la città di Segrate. Secondo i piani dell’Agenzia il percorso di questa linea sarà sdoppiato, in modo che metà dei bus raggiunga la stazione della metropolitana di Cascina Gobba e l’altra metà piazzale Udine, in corrispondenza della fermata Udine M2.
L’Amministrazione comunale di Segrate ha formalmente chiesto all’Agenzia di eliminare questo sdoppiamento, prevedendo soltanto corse dalla Stazione a piazzale Udine, con il transito degli autobus lungo la Strada di Spina di Milano 2 fino all’ospedale San Raffaele e la rotonda di via Olgettina, per poi rifare la strada al contrario e dirigersi verso piazzale Udine (qui la mappa del percorso proposto).
La scelta dell’Amministrazione è avvenuta sulla base dell’esame dei flussi di percorrenza sulle linee del Comune di Segrate.
«Questa modifica della linea non comporterebbe nessun cambiamento per gli utenti degli altri quartieri di Segrate, quartieri per i quali sono previste dal piano numerose forme di collegamento con altre fermate M2», ha spiegato il sindaco Paolo Micheli. «Migliorerebbe invece il servizio per gli utenti di Milano 2, dato che nella stragrande maggioranza dei casi utilizzano il collegamento verso piazzale Udine per raggiungere Milano. La nostra richiesta è perfettamente coerente con le direttive dell’Agenzia di collegare tra loro stazioni ferroviarie o della metropolitana, per questo siamo fiduciosi che verrà accolta».
«La linea 925 modificata eliminando lo sdoppiamento consentirebbe di fornire un servizio ottimale e raddoppiare la frequenza delle corse: un bus ogni sette minuti e mezzo nella fascia di punta e ogni quindici in quella di morbida», ha aggiunto Antonella Caretti, assessore ai Trasporti. «La frequenza del servizio è decisiva per far propendere i cittadini verso l’utilizzo dei mezzi pubblici piuttosto che di quelli privati».