Il Coordinamento cassinese che si oppone all’impianto di triturazione che potrebbe sorgere a Cernusco sul Naviglio, al confine con Bussero e Cassina de’ Pecchi, ha ufficialmente iniziato a raccogliere le firme da allegare alle osservazioni. Un documento indirizzato al presidente di Regione Lombardia, ad ARPA, ATS, INAIL e a tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, oltre a quello di Città metropolitana, Beppe Sala.
Una lotta contro il tempo per il Coordinamento, che ha tempo fino a fine agosto per raccogliere le firme e presentare le osservazioni sull’insediamento dell’impianto di triturazione.
Un documento fresco di stampa quello presentato ai cittadini di Cassina per la prima volta questa mattina, venerdì 9 agosto, al mercato di Piazza Decorati. La raccolta firme proseguirà questa sera alla festa di San Fermo a Sant’Agata, dove i promotori sperano di fare il pieno. A coordinare il gruppo che si oppone al trituratore da ieri, giovedì 8 agosto, è Francesca Colombo, che vive proprio nella zona residenziale di Cassina adiacente all’area dove dovrebbe insediarsi l’impianto. Tommaso Chiarella, ex assessore all’Ambiente di Cassina, pur rimanendo attivamente all’interno del Coordinamento, ha deciso di non fare il frontman per evitare di alimentare polemiche che rischierebbero di distogliere l’attenzione dall’obiettivo comune.
COSA CHIEDE E COSA CONTESTA IL COORDINAMENTO
Il Coordinamento che si oppone all’impianto di triturazione contesta, soprattutto, un passaggio contenuto nel progetto preliminare presentato:
«Il danno e il fastidio per la popolazione residente è da mettere in stretta relazione con l’esposizione delle persone a tali fattori di rischio: in particolare si deve considerare che durante i periodi di maggiore emissione (dalle 7.00 alle 18.00) la maggior parte di chi vi risiede nei dintorni del sito non sono presenti nelle proprie abitazioni, in quanto si trovano presumibilmente presso altri luoghi per motivi di lavoro e di studio».
Gli uomini e le donne che raccoglievano le firme questa mattina ritengono invece probabile che «la popolazione residente sia costituita da un alto numero di anziani, dato il numero crescente di questi nella popolazione che badano ai nipoti».
Le richieste fatte ai sindaci di Cassina, Cernusco e Bussero sono sostenzialmente due: la nomina di un tecnico per contrastare la localizzazione dell’impianto e la presa in carico delle osservazioni presentate dagli aderenti al coordinamento.