Le lancette ferme di un orologio ne sono il simbolo. È la strage della stazione di Bologna, della quale oggi cade il 39° anniversario. Era il 2 agosto del 1980, in piena estate, e la stazione del capoluogo emiliano era piena di viaggiatori. Chi andava in vacanza e chi tornava. Nonni con i nipoti, famiglie, italiani e stranieri.
Alle 10.25, orario su cui ancora oggi sono ferme le lancette della stazione, l’inferno. Un’esplosione potentissima, causata da una valigia bomba che sventra la sala d’aspetto investendo anche il treno Ancona – Chiasso, produce la più grande strage italiana dal dopoguerra. Ottanta morti e oltre duecento feriti, oltre alla polvere, hanno fatto calare il buio su una giornata agostana.
Per la strage di Bologna c’è una verità giudiziara: Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini sono stati condannati per la carneficina. I giovani appartenevano, all’epoca dei fatti, ai N.A.R., Nuclei Armati Rivoluzionari, gruppo eversivo di estrema destra. Ma se gli esecutori materiali sono stati assicurati alla giustizia, ci sono ancora tanti punti interrogativi sollevati anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Le Istituzioni, grazie all’opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L’impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d’ombra che persistono sugli ideatori dell’attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata per rendere completa l’affermazione della giustizia».
IL RICORDO
Oggi, venerdì 2 agosto 2019, come ogni anno, si sono tenute a Bologna le celebrazioni per ricordare quella terribile strage. Ad aprire il corteo, partito dal Municipio e diretto alla stazione, un bus della linea 37, utilizzato all’epoca dei fatti per trasportare i morti all’obitorio. Anche molti bambini, con palloncini bianchi, hanno partecipato alla ricorrenza, per ricordare le tante giovani vite spezzate durante l’attentato.
A Bologna è intervenuto anche il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: «Lo Stato – ha detto – deve ringraziare ogni giorno chi tiene accesa la speranza di conoscere la verità e di fare giustizia e deve assumersi la responsabilità – ha proseguito – per tutte le volte in cui non è stato capace di squarciare il velo del silenzio e dell’oblio».
ANCHE LA MARTESANA HA RICORDATO
Anche la Martesana è stata parte attiva della memoria, con Liscate che, Martedì 30 luglio, è stata tappa della staffetta Milano-Brescia-Bologna, in ricordo delle vittime del terrorismo.
La staffetta percorre tre città divenute tristemente simbolo del terrorismo stragista: Milano, dove avvenne la strage di Piazza Fontana il 12 dicembre del 1969, Brescia, dove è indelebile il ricordo della strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e, appunto, Bologna, colpita dalla strage della stazione.