Famiglie in vetta: l’Alpe Prabello e le leggende di Pizzo Scalino

Un’escursione adatta a tutti al Rifugio Cristina, in Valmalenco, circondato da grandi prati verdi e affascinanti leggende

rifugio cristina valmalenco
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Tra i pascoli e gli alpeggi della Valmalenco sorge il rifugio Cristina, meta dell’ultimo appuntamento della rubrica dedicata alle gite in montagna. Il rifugio si raggiunge attraverso un sentiero che può essere percorso con bambini dai 4 anni in su, come ci suggerisce il CAI di Cernusco sul Naviglio.

Il rifugio Cristina si trova all’altezza di 2287 metri in uno degli angoli più bucolici delle Alpi Valtellinesi: l’Alpe Prabello. Scavata e modellata dall’antico ghiacciato Bernina-Scalino, l’alpe è chiamata localmente “prabèl”, un nome che richiama la bellezza dei suoi prati, ed è costituita da un gruppo di baite, una chiesetta e il rifugio Cristina.

Costruito nel 1924 da Ersilio Bricalli, che lo dedicò alla moglie Cristina, il rifugio offre possibilità di pernottamento per chi vuole organizzare una gita di due giorni e trascorrere qui la notte.

Vi ricordiamo di effettuare l’escursione con abbigliamento comodo da media montagna, pile, scarpe da trekking, k-way, cappello, acqua. E portare anche un binocolo per ammirare il panorama e un pallone per giocare sui prati attorno al rifugio.

IL PERCORSO

Da Milano si sale da Sondrio in Valmalenco, passando per Lanzada e arrivando fino a Campo Moro (1990 m), dove si può parcheggiare su un ampio spiazzo.

Da qui si percorre un tratto di strada sterrata nel bosco fino all’area del pascolo dell’Alpe Campascio (2068 m), dove si lascia la strada per imboccare il sentiero che porta all’alpe Prabello.

rifugio cristina valmalenco caiArrivati al rifugio si può giocare sui bei prati dell’Alpe, esplorare i dintorni (con i bambini sempre accompagnati dagli adulti) e approfittarne per raccontare ai più piccoli le leggende di Pizzo Scalino.

Al ritorno vale la pena fare una sosta per visitare l’alpeggio di Campagneda (2130 m), dove è possibile acquistare i buonissimi formaggi d’alpe.

LE LEGGENDE DEL PIZZO SCALINO

Dalla piana dell’Alpe Prabello si vede l’imponente Pizzo Scalino, che chiude il paesaggio verso est con i suoi 3323 metri di quota. Ciò che distingue il Pizzo Salino non è solo l’altezza: con la forma inconfondibile di piramide slanciata, in Valtellina è considerato un “monte magico”.

Su Pizzo Scalino si narrano tante leggende, ispirate dalla sua forma piramidale che ricorda un castello dai bastioni imprendibili. La credenza popolare vuole che l’interno del massiccio sia cavo e strutturato come una fortezza, che ospita cortigiani, cavalieri ed esseri magici.

Secondo una leggenda, all’interno del castello vivono due forze avversarie, quella bianca del giorno e quella nera delle tenebre, che si scontrano quotidianamente in una lotta senza fine: all’alba vincono i cavalieri bianchi, al tramonto i cavalieri neri.

I cavalieri sono protagonisti di un’altra affascinante versione della leggenda, secondo la quale, a mezzanotte, suona una misteriosa campana nascosta sulla vetta. Al rintocco la montagna si trasforma in un castello, da cui escono fantastici cavalieri che galoppano sul ghiacciaio fino al tramonto della luna.

Chiacchierando con gli abitanti dell’Alpe Prabello potrete scoprire le loro versioni preferite del mito che circonda Pizzo Scalino.

INDICAZIONI PRATICHE

Arrivo in auto:

Campo Moro (SO)
Dislivello: 300 m
Difficoltà: T (Turistico)
Tempo di percorrenza (a/r): circa 2 ore

Per saperne di più potete consultare il sito dedicato ai paesi della Valtellina.

Negli appuntamenti precedenti vi abbiamo portato sul Sentiero delle Espressioni, sull’Alpe Ventina e sul Monte Bolettone.

Per scoprire tutte le proposte del CAI di Cernusco di Naviglio e le numerose attività organizzate durante l’anno potete consultare il sito e la pagina Facebook.