Nella giornata di ieri, giovedì 4 luglio, il Sindaco di Milano Beppe Sala ha fatto visita alla Festa dell’Unità di Melzo per incontrare alcuni giovani amministratori del territorio dell’Adda-Martesana. Anche la redazione di Fuoridalcomune era presente e non ha perso l’occasione per rivolgere direttamente al Sindaco qualche domanda sulle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, sul dibattito interno al PD e sull’introduzione del nuovo sistema tariffario di ATM.
L’INCONTRO
Durante la serata, il Sindaco Sala ha condiviso il palco con Lorenzo Pacini, Segretario GD Lombardia, e con Edoardo Pivanti, segretario PD Lombardo.
Nel suo intervento, Sala è riuscito a toccare tutti i temi più caldi del momento: dalla gestione del flusso migratorio all’autonomia della Regione Lombardia, passando per la flat tax e per la questione della leadership interna al PD.
Nel corso della serata, il Sindaco di Milano è tornato più volte sulla necessità di creare un nuovo partito a vocazione sociale e ambientalista.
«Non possiamo lasciare il Paese nelle mani di questi qua al Governo – ha commentato Sala -. Anche se non si andrà a votare domani mattina, dobbiamo iniziare fin da subito a uscire con proposte chiare e concrete, ma non necessariamente facili, perché non è nel nostro stile raccontare palle».
«È innegabile che oggi ci sentiamo schiacciati dal peso di Salvini – ha aggiunto -, ma in Italia la nostra parte politica è piena di uomini e donne di qualità, che sono disposti a darci fiducia per tornare a governare».
Alla domanda del pubblico su una possibile alleanza futura con il Movimento 5 Stelle, il Sindaco ha escluso fermamente la possibilità di un’intesa, guadagnandosi un lungo applauso del pubblico presente.
Quanto al suo rapporto con il segretario Nicola Zingaretti, Sala ha affermato di condividere molte sue posizioni, ma non è d’accordo sulla necessità di tornare subito alle urne in caso di crisi di governo.
«Se si andasse a votare oggi, non capisco quale sarebbe l’utilità – ha spiegato il Sindaco -. Con un’alleanza tra Salvini e Meloni avremmo un parlamento di destra, a guida leghista, che con ogni probabilità nel 2022 eleggerà il prossimo Presidente della Repubblica. Vedo con terrore il fatto che si possa andare presto a votare».
LA CONDANNA
Proprio nella giornata di oggi, venerdì 5 luglio, Beppe Sala è stato condannato a sei mesi di reclusione, convertiti in 45mila euro di multa, nel processo per l’assegnazione di un appalto che risale a Expo 2015. Il primo cittadino milanese avrebbe commesso falso materiale e ideologico per la retrodatazione di due verbali nel maggio del 2012.