Cernusco: la polizia locale rimuove la mostra “abusiva” sulla memoria

Per la festa delle Repubblica dei genitori hanno organizzato una mostra sulla memoria davanti a uno store della casa editrice Altaforte. Manca però l'autorizzazione e le affissioni vengono rimosse.

fonte: Comune di Sant'Antimo
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La memoria può eludere il diritto?

Questa la domanda che in molti si fanno dopo la rimozione da parte della polizia locale di una mostra spontanea, dedicata alle leggi razziali e alla memoria, organizzata da alcuni genitori su tre platani in via Pontida, di fronte alle scuole Don Milani domenica 2 giugno.

LA MOSTRA

“Gli alberi della memoria” è il titolo dato dagli organizzatori alla mostra “abusiva” che si componeva delle prime pagine dei quotidiani che nel 1938 annunciavano l’introduzione delle leggi raziali, di fogli A4 con l’immagine di alunni deportati e delle copertine di tre libri: Se questo è un uomo di Primo Levi, Il Diario di Anna Frank e Sopravvissuta ad Auschwitz della senatrice a vita Liliana Segre.

UN LUOGO A CASO?

La mostra non è stata organizzata in luogo a caso. Davanti al complesso scolastico è infatti presente uno store (ancora vuoto) di Altaforte Edizioni, casa editrice vicina al movimento di estrema destra Casapound, famosa per aver pubblicato “Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio”,  intervista biografica del ministro dell’ Interno curata dalla giornalista Chiara Giannini. I genitori organizzatori della mostra hanno scelto quel luogo per la mostra, nel giorno della Festa della Repubblica, per ricordare gli eventi tragici che hanno preceduto la sconfitta del nazifascismo e la nascita della democrazia.

LA LETTERA

Della rimozione della mostra lo si è appreso ieri, lunedì 3 giugno, dal quotidiano la Repubblica. Nella rubrica a firma di Fabrizio Gatti, intitolata “I bambini e i neofascisti”, è stata infatti riportata la lettera di uno dei genitori che ha organizzato la mostra.

«Oggi in occasione della Festa della Repubblica, e quindi dell’anniversario della nostra Costituzione antifascista, abbiamo pensato di addobbare i tre grandi platani di fronte alle vetrine di Polacchi con una piccola e spontanea mostra fotografica intitolata “Gli alberi della memoria” […]. Ci eravamo dati appuntamento alle 11.45, Purtroppo, però in pochissimi hanno potuto vedere l’installazione. Approfittando del fatto che alcuni genitori fossero andati a messa nella vicina chiesa parrocchiale, due solerti pattuglie, una dei carabinieri e l’altra della polizia locale, hanno strappato le foto dai supporti, le hanno portate via e probabilmente le hanno ora allegate a qualche verbale di sequestro […]. Carabinieri e vigili urbani hanno forse applicato la norma sulle pubbliche affissioni senza, ovviamente, nessuna arbitrarietà. E per questo va loro il più totale rispetto. Ma è proprio questo il punto: è stato applicato con solerzia un principio amministrativo, mentre i fascisti continueranno liberamente a oltraggiare la Costituzione e fare propaganda davanti alle nostre scuole».

SINDACO: «LA MIA AMMINISTRAZIONE È ANTIFASCISTA»

Il sindaco Ermanno Zacchetti – con un comunicato stampa – ha detto di non essere stato a conoscenza dell’organizzazione della mostra e che, pur condividendone lo spirito, sia stato giusto rimuoverla. «Pur apprezzando l’idea, penso che le leggi siano fatte per essere rispettate e la rimozione dei cartelli sia stata dettata solo dalla necessità da parte della polizia locale e dei carabinieri di rispettare la norma che vieta le affissioni abusive».

Ma il sindaco, ricordando tutte le iniziative sulla memoria organizzate a Cernusco, non vuole lasciare dubbi sul fatto che «città e Amministrazione sono antifasciste e lo sono da sempre con orgoglio, ma senza ostentazioni, solo nelle azioni quotidiane e proprio partendo dalle giovani generazioni» e invita il genitore che ha inviato la lettera a Repubblica a contattarlo per «organizzare in modo formale e autorizzato nuove iniziative di testimonianza».