Dopo le notizie uscite sul comprensivo Margherita Hack, il presidente del consiglio d’Istituto, Gerardo Giacomazzi, ha tenuto ad approfondire alcuni aspetti su una vicenda che, con ogni probabilità, è destinata a avere strascichi e sviluppi nelle prossime settimane.
«La vicenda in questione è complessa e articolata, anche relativamente alla normativa , ma mi preme chiarire quantomeno qualche punto essenziale.
Il discorso della mia revoca è solo una conseguenza del clima intimidatorio che vive la nostra scuola dal 1 di settembre: è surreale, me ne rendo conto, ma noi abbiamo genitori (anche tra i consiglieri firmatari della mia “sfiducia”) che hanno dichiarato più volte di aver paura di ritorsioni sui propri figli, figuratevi i docenti».
I docenti che, nonostante le convocazioni personali in presidenza dei consiglieri, non hanno ceduto alle pressioni ricevute per firmare richiesta di revoca del presidente del Consiglio d’Istituto, hanno compiuto un piccolo gesto di eroismo civile.
L’aspetto invece tragicomico riguarda le motivazioni della richiesta di revoca del mandato, che formalmente si rifanno a dichiarazioni general generiche prive di alcun fatto (ad es. “Comportamento non consono al ruolo”), ma il bello arriva quando i genitori dell’Istituto comprensivo chiedono a questi 5 genitori cosa ha compiuto di così grave il Presidente per tentare un’improbabile sfiducia (non presente in alcuna norma) a cinque mesi dalla scadenza del mandato triennale.
La risposta è oltre il ridicolo: “Ci sembra più corretto comunicarlo direttamente a lui” -dichiara il sig. Topo -. Si, magari nella seduta che comunicavano “a porte chiuse” (ennesima dichiarazione contro qualsiasi norma vigente: il consiglio è pubblico): evidentemente c’è chi vuole operare nell’ombra.
La realtà e l’unica vera motivazione riguarda il tentativo disperato della Sig. Ra Stefania Strignano (ndr… la preside) di non voler farmi arrivare nel pieno delle mie funzioni al consiglio ordinario in cui avevo dichiarato che avrei presentato documentazioni relative a più questioni (progetti commissione mensa, iscrizioni infanzia, mancate adesioni ai progetti gratuiti inseriti nel piano del diritto allo studio, ecc..).
Dopo la straordinaria partecipazione di 150 genitori e 30 docenti all’Assemblea dell’11 giugno, i presenti hanno dichiarato che d’ora in poi vedranno e sentiranno con le proprie orecchie cosa i rappresentanti eletti fanno o non fanno, dicono o non dicono in Consiglio d’istituto, perché i consiglieri devono rappresentare le componenti della comunità scolastica e non interessi ad personam.
Sta velocemente trasformandosi il clima di impotenza che ha caratterizzato il nostro Istituto Comprensivo sotto la guida autoritaria e unidirezionale della Signora Stefania Strignano.
I quattro esposti che ho prodotto al Provveditorato si stanno trasformando in pochi giorni in altrettante richieste con urgenza di spiegazioni al Dirigente Scolastico.
Dopo aver aperto la breccia, diversi genitori hanno ora intenzione di segnalare anomalie e ingiustizie subite relativamente a molteplici questioni.Auspico che anche gli insegnanti facciano sentire la propria voce.
Sono fiducioso che l’intervento di un organismo superiore quale il provveditorato possa verificare quanto sopra esposto e quindi permettere alla nostra comunità scolastica di tornare al piu’ presto all’armonia, al dialogo e al confronto.