I Community Gardens, pezzi di terra urbani coltivati dalle persone di un quartiere, si sono diffusi a macchia d’olio nelle principali metropoli mondiali. Un modo per mangiare cibo sano, stringere legami sociali e abbellire il luogo nel quale si vive. Mario Cubello vuole portare questo modello a Vaprio d’Adda e, forse, in tutta la Martesana .
MARIO CUBELLO
Mario Cubello, italo-austriaco, la passione per la campagna e l’agricoltura ce l’ha nel sangue. Gli è stata trasmessa da una famiglia che per generazioni si è occupata di agricoltura e allevamento. Così, quando per motivi lavorativi si è trasferito prima a Milano e poi nell’hinterland, precisamente a Pozzo d’Adda, ha deciso che i 100 mq del suo orto non gli bastavano più, che voleva uno spazio più grande da poter coltivare e mettere a disposizione della comunità.
IL PROGETTO
A offrire un’area su cui poter sviluppare il progetto “Orti condivisi” è stata l’amministrazione di Vaprio d’Adda. Si tratta di uno spazio molto grosso, 3000 mq circa, che verrebbe gestito in modo variegato: «Il terreno – ci ha raccontato Mario Cubello – verrà per metà lottizzato, sul modello degli orti comunali, in spazi da circa 100 mq che potranno essere assegnati a chiunque. L’altra metà non verrà lottizzata ma lasciata in gestione a due o tre persone e ad un agronomo. Sorgeranno – ha concluso– anche un impianto di lombricultura e un pollaio». Orti condivisi non vuole essere un’attività commerciale, ma un progetto che consenta a chiunque di raccogliere quanto viene prodotto e portarlo a casa. Avere insomma prodotti a Km zero senza affrontare nessuna spesa.
LA LOCATION E I PROGETTI A LUNGO TERMINE
Mario Cubello la prima location l’aveva individuata a Bettola, frazione di Pozzo d’Adda, quando ha visto un terreno abbandonato dove venivano scaricati inerti e scarti di vario tipo di lavorazione edili. Poi è arrivata la proposta dall’amministrazione di Vaprio. «Il comune – ha sottolineato – ci ha contattati proponendoci già un’area precisa». Il progetto, nella testa del suo ideatore, non può esaurirsi in un solo Comune. «L’obiettivo – ha detto– è quello di portare un orto condiviso per ogni Comune della Martesana».