Lavoro, caso ex Cernusco verde: parla un lavoratore

La testimonianza di Antonio Tomaselli, ex lavoratore di Cernusco verde passato a Co.Ge.s. «Non c'erano le giuste condizioni per lavorare»

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Dopo essere uscita ad inizio marzo, la vicenda degli ex lavoratori Cernusco verde pare non essere chiusa. Antonio Tomaselli, uno dei lavoratori che da Cernusco Verde, nel 2018, è passato al consorzio Co.Ge.S, ha raccontato alla redazione di fuoridalcomune.it come ha vissuto la smobilitazione dell’azienda partecipata e degli errori che secondo lui sono stati commessi.

I PASSAGGI

Antonio Tomaselli ha raccontato come lo smantellamento di Cernusco Verde, avvenuto definitivamente nel 2018, sia stato preparato nel tempo, e non solo con atti formali.
«La cosa – ha detto – è in realtà iniziata nel 2014 con un pressing per aumentare il rendimento. Ci chiedevano di lavorare di più, altrimenti ci avrebbero venduto».

Secondo l’ex dipendente di Cernusco Verde, la gara d’appalto che ha portato all’esternalizzazione della parte di gestione del verde dell’azienda municipalizzata è stata gestita male. «Nell’appalto – ha sottolineato – si è guardato soltanto il lato economico ignorando tutto il resto. In questi casi ad andarci di mezzo sono sempre gli operai. La gara al ribasso – secondo Tomaselli– ha anche portato a un peggioramento del servizio di cura del verde a Cernusco»

LAVORATORI TUTELATI E AIUTATI A TROVARE UNA NUOVA OCCUPAZIONE?

Il sindaco Ermanno Zacchetti aveva affermato che i lavoratori di Cernusco Verde erano stati tutelati contrattualmente durante il passaggio a Co.Ge.S. «Il comune sapeva – ha detto il lavoratore – che cedendo un suo ramo ad un’altra azienda, questa dopo 6 mesi avrebbe potuto licenziare chiunque. Quindi non hanno fatto altro che consegnare le chiavi del licenziamento in mano a Co.Ge.S. La giunta e qualche impiegato coinvolto nella gara d’appalto farebbero bene a dimettersi».

Tomaselli sostiene, contrariamente a quanto affermato dal sindaco, di non aver ricevuto nessun aiuto a trovare un’altra occupazione, se non una lettera di referenze richiesta proprio da lui.

IDONEO O INIDONEO?

Antonio Tomaselli, dopo essere stato dichiarato non idoneo alla mansione dal medico competente da febbraio 2018 fino a febbraio 2019, sarebbe stato reintegrato da una commissione dell’ASL, a seguito di un ricorso da lui presentato.

Una volta rientrato in azienda l’ex lavoratore ha preferito accettare una buona uscita a causa della «rottura del rapporto di fiducia».

UNA QUESTIONE POLITICA

L’ex lavoratore di Cernusco Verde si è detto amareggiato anche per il fatto che la chiusura della municipalizzata sia stata organizzata da un partito di sinistra che dovrebbe avere a cuore la sorte dei lavoratori. «Un partito di sinistra che, solo per risparmiare, lascia i propri dipendenti a un sistema che li porta allo sfascio ha delle colpe e delle responsabilità».

UNO SGUARDO AL FUTURO

Antonio Tomaselli, tecnico-agrario che per undici anni ha prestato servizio in Cernusco Verde, guarda al futuro con speranza e qualche timore. «Dopo i 35 anni – ha detto – in Italia si è vecchi. Io, di 42, sono in concorrenza con i neolaureati. Ora mi sto preparando per una nuova avventura lavorativa cercando di riqualificarmi».