ESSERECONTINUOPRESENTE: inaugurata a Cassina la mostra di Mauro De Carli

Allestita all’interno del MAiO di Cassina de’ Pecchi, l’esposizione ha già attirato l’attenzione di molti visitatori

MAURO DE CARLI
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Non poteva esserci inizio migliore per la mostra dell’artista busserese Mauro De Carli, che ha visto già alla sua inaugurazione un museo gremito di persone. Da venerdì 8 febbraio è possibile infatti ammirare le sue opere al MAiO (Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie), situato in via Trieste a Cassina de’ Pecchi.

L’INAUGURAZIONE

L’inaugurazione della mostra, a cui ha partecipato un vasto pubblico, è stata affidata alle parole dell’artista, ma anche a quelle di Emanuele Beluffi, critico d’arte milanese che ha curato la mostra, e Andrea Del Guercio, titolare della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la presentazione della mostra, Mauro De Carli ha parlato della nascita del progetto e ha esposto la sua personale idea di arte.

«Questa mostra mi sembra un grosso mulino a vento di Don Chisciotte – ha spiegato l’artista – perché l’idea è stata quella di fare un’esposizione dalla A alla Z, in completa autonomia, con tutta la convinzione e la dignità del caso. Per me è un momento cruciale perché è con scelte come queste che un artista sceglie la propria strada. E io ho trovato la mia strada: l’arte come impegno politico».

Presente all’inaugurazione anche l’assessore alla Cultura Laura Vecchi, che ha descritto la mostra come «di forte impatto e di grandissimo interesse».

LA MOSTRA

Le opere di De Carli, che percorrono i tre piani (scale comprese) del torrione seicentesco sede del museo, rappresentano la sua più recente ricerca artistica. A stessa ammissione dell’artista «il concetto della mostra è molto complesso» e, connettendosi al tema della memoria, le sue opere mischiano frammenti e personaggi appartenenti alla storia dell’arte con simboli e problematiche contemporanee, creando una foresta di simboli e significati. Molte di queste opere finiscono così per essere riflessioni sulla società odierna e gettano uno sguardo inquieto sugli aspetti più controversi della contemporaneità, tra cui il concetto di democrazia, il consumismo e il ruolo delle nuove tecnologie.

L’esposizione culmina al terzo piano del museo, in cui si trova un’opera site-specific,che rievoca la memoria delle opere trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale.

«Si tratta di un’opera realizzata proprio per questo museo– ha dichiarato l’artista –che prende spunto dalla testa del fauno di Michelangelo, opera leggendaria trafugata dai nazisti».

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Chiunque si fosse perso l’inaugurazione avrà ancora la possibilità di visitare la mostra fino al 2 marzo e di incontrare l’artista a uno dei prossimi appuntamenti. Sabato 16 febbraio alle ore 18.00 si terrà una visita guidata della mostra in compagnia dell’artista. Il 23 febbraio, invece, si potrà assistere alla presentazione del suo libro Istant Arte, un racconto vivace e originale dell’arte e della sua storia.

LA GALLERY FOTOGRAFICA

 

Gianluca Brambilla