Un aiuto concreto alle mamme: ottenerlo sarà possibile, se la legge verrà approvata. Il primo passo, però, arriva proprio da parte dei cittadini, che possono firmare la proposta di legge per l’ottenimento del Reddito di Maternità a Melzo.
LE FIRME
È possibile firmare presso lo Sportello Polifunzionale Spazio Città del Comune di Melzo. La raccolta sarà attiva fino al 7 marzo 2019.
LA PROPOSTA
La proposta è stata presentata presso la Corte suprema di Cassazione a Roma il 9 novembre 2018 e pubblicata sulla Nr. 262 della serie generale della Gazzetta Ufficiale del 10 novembre 2018. Per essere presentata alle Camere la legge deve essere sottoscritta da almeno cinquantamila cittadini con firma autenticata su moduli vidimati. La vidimazione dei moduli è in corso unitamente alla raccolta firme in tutta Italia iniziata il 28 novembre 2018 per concludersi il 9 aprile 2019.
La proposta consta di un solo articolo: “Si istituisce l’indennità di maternità per madri lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare. Tale indennità, pari a dodicimila euro annui netti privi di carichi fiscali o previdenziali, è riconosciuta su richiesta da avanzare presso il Comune di residenza, alle donne madri cittadine italiane. La richiesta dell’indennità di maternità può essere avanzata dalle aventi diritto entro quindici giorni dalla nascita di un figlio (o figlia) o dalla sentenza di adozione che riconosce una maternità adottiva. Per ogni bambino può essere prodotta unicamente una domanda da una sola donna. Tale donna otterrà l’indennità di maternità per i primi otto anni di vita del figlio in assenza di altri redditi o impegni lavorativi, scegliendo dunque di dedicarsi in via esclusiva alla condizione di madre lavoratrice. La durata di otto anni riparte alla nascita di ogni figlio. Alla nascita del quarto figlio l’indennità riconosciuta alla madre diventa vitalizia ed è riconosciuta anche per la nascita di figlio disabile”.
Per l’indennità di maternità sono stanziati 3 miliardi annui dal fondo della presidenza del Consiglio per la famiglia e le pari opportunità nel triennio 2020-2022.
Augusta Brambilla