PD Pioltello: Franco Marras, il “ritorno”.

Marras eletto segretario cittadino del Partito Democratico. Un politico esperto che si assume una grossa responsabilità in un momento non facile

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Se il nuovo segretario fosse un renziano di ferro l’articolo potrebbe essere leopolodianamente intitolato “ritorno al futuro”. Effettivamente lo slogan preso in prestito dal celebre film calza a pennello per la  scelta di Franco Marras di tornare a fare il segretario del Partito Democratico pioltellese dopo le dimissioni, per motivi personali, di Eleonora Frisio. Il ritorno c’è sicuramente: il segretario ha alle spalle una lunghissima militanza politica e ha già ricoperto l’incarico. Il futuro non sembra mancare: pur non essendo di primo pelo, Marras pare essere già caldo per il suo incarico e non gli mancano le idee su come spendersi per far tornare il suo partito ad essere collante tra amministrazione e persone. Idea antica, novecentesca, ma che detta oggi pare quasi futuristica, rivoluzionaria. Primo compito per il nuovo segretario sarà gestire, a livello locale, il congresso nazionale. «Sarò garante di tutti, ma non faccio mistero di sostenere Zingaretti che sembra il più adeguato per superare il problema dell’esasperazione delle correnti».

SITUAZIONE AMMINISTRATIVA E IMPEGNO POLITICO

Il “neo” segretario è ottimista circa la situazione amministrativa.
«A Pioltello – ha detto – non ci sono particolari problemi. C’è un’amministrazione comunale con un buon Sindaco – ha sottolineato – e un’alleanza che funziona». Più complesso il tema della partecipazione politica con una riduzione generale dell’impegno in tutto il Paese. «Uno dei principali problemi da affrontare – ha detto Marras – è quello di ripristinare il canale di comunicazione tra le persone e il partito. Siccome per il PD la partecipazione è un elemento importante – ha proseguito – quando c’è una perdita di fiducia verso di noi ci preoccupiamo particolarmente. Questo è un problema che dovremo affrontare velocemente.»

GIOVANI E FORMAZIONE POLITICA

Se il Parlamento si è oggettivamente svecchiato rimane il problema della partecipazione territoriale, capillare, dei giovani. Disinteresse? Forse. La politica è poco attrattiva? Probabile. Se a questo si aggiunge un mercato del lavoro che chiede la massima flessibilità  e disponibilità, riducendo il tempo a disposizione il gioco è fatto. Non sarà anche per questo che è complesso per un under quaranta assumere incarichi di responsabilità nei partiti, soprattutto se non retribuiti? Secondo Marras la mancanza di partecipazione attiva dei giovani crea anche un problema di formazione della classe dirigente. «La formazione politica non si ottiene leggendo qualche libro – ha detto – ma mettendo le mani in pasta, affrontando i problemi e trovando le soluzioni».