Venerdì 18 gennaio è stato inaugurato il circolo carugatese del Popolo della Famiglia, movimento politico famoso per la sua posizione conservatrice, davanti a una ventina di persone.
Presenti Carlo Barazzetta, referente del Nuovo circolo, Andrea Cavenaghi, coordinatore regionale e Mirko De Carli, responsabile del Nord Italia. Quest’ultimo, oltre all’elogio dell’Ungheria di Orban, ha parlato di elezioni europee, reddito di maternità e anticoncezionali.
ELEZIONI EUROPEE: DOBBIAMO ESSERE MINORANZA CREATIVA
Il Popolo della Famiglia si presenterà alle elezioni europee da solo, sfidando la soglia del 4 % per poter essere libero. Il loro obiettivo è prendere un voto in più rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 (220.000).
«Noi abbiamo l’ambizione di trasformare i valori in consenso elettorale – ha detto Mirko De Carli – La dottrina Ruini, ovvero partecipare alla vita dei partiti, non ha più senso perchè non esistono più i partiti. Anche se non entreremo nel Parlamento Europeo il giorno dopo ci saremo ancora.»
REDDITO DI MATERNITÀ PER COMBATTERE L’INVERNO DEMOGRAFICO
L’elemento centrale della serata è stato senz’altro il reddito di maternità. Mille euro al mese, per otto anni, a tutte quelle donne che dopo aver avuto un figlio decidono di non tornare al lavoro. Ad ogni nuovo figlio il calcolo delle annualità ricomincia. Dal quarto figlio si passa al vitalizio. Una misura per combattere quello che il Popolo della Famiglia definisce l’inverno demografico dell’occidente, dove la bilancia tra morti e nascite pende sempre a favore delle prime. E se fosse il papà a voler restare a casa? La misura non lo prevede.
«Il bambino ha bisogno della figura materna per il legame carnale che corre tra loro – ha sottolineato De Carli – Altra cosa è favorire politiche del lavoro che favoriscano anche la conciliazione dei tempi casa-lavoro del papà».
ANTICONCEZIONALI: LA GRATUITÀ È DA STATO ETICO
La contrarietà assoluta alla distribuzione gratuita di anticoncezionali è stata ribadita durante la serata. Il concetto espresso è che in una società dove non si fanno figli e che promuove la cultura della morte non è pensabile spendere soldi pubblici in questo modo.
Per il partito conservatore, inoltre, non è scontata la correlazione tra preservativo e abbattimento dei casi di sieropositività. «Le multinazionali – ha concluso Mirko De Carli – hanno convinto i padroni dei Paesi africani a distribuire preservativi: l’HIV non è diminuita».