Il film “Nel nome di Antea” al Museo del MAiO

La proiezione gratuita sarà un'occasione per raccontare a tutti cos'è il Museo di Cassina

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Un film per raccontare cos’è il MAiO: l’amministrazione di Cassina e il Museo dell’Arte in Ostaggio e delle Grafiche Visionarie invitano la cittadinanza – nella serata di venerdì 1 febbraio alle ore 20.45 – alla sua visione: il film Nel nome di Antea, L’arte italiana al tempo della Guerra, verrà infatti proiettato per tutti i curiosi.

La pellicola, per la regia di Massimo Martella con Massimo Wertmϋller e Letizia Ciampa, è distribuita da Istituto Luce Cinecittà, e alla sua proiezione saranno presenti il regista Massimo Martella e il giornalista e scrittore Salvatore Giannella

IL CUORE DEL MUSEO DEL MAIO

Cosa accade alle opere d’arte quando un paese entra in guerra? Nel passato alcune persone hanno deciso di rischiare la propria vita per salvare le opere d’arte italiane dalla distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Nel film due quadri, il “Ritratto di giovane donna” Antea del Parmigianino e il “Ritratto di Alessandro Manzoni” di Francesco Hayez, raccontano la storia del loro salvataggio, e di come sono riusciti a uscire indenni dal conflitto, per poi essere restituiti al pubblico.

Protagonisti di questa e altre simili operazioni sono gli eroi che hanno agito dietro le quinte, e i cui nomi non sono ancora conosciuti al grande pubblico. Tra loro Pasquale Rotondi, giovane funzionario delle Belle Arti della regione Marche che trovò rifugio per migliaia di opere del Nord Italia nella Rocca rinascimentale di Sassocorvaro e il Palazzo dei principi di Carpegna. Diversi anche i funzionari ministeriali, come Lavignino, Argan, Lazzari, che quando nessun posto in Italia era più sicuro, riuscirono a ricoverarne una parte all’interno del Vaticano così come le giovani studiose, Palma Bucarelli e Fernanda Wittgend. Un tentativo di salvaguardare l’arte dell’intera nazione, delle opere d’arte napoletane portate via da Montecassino, ai capolavori dei musei fiorentini, trafugati dai nazisti e recuperati prima che passassero il confine.

L’IMPEGNO DEL MUSEO E IL PREMIO ISTITUITO

Protagonista del film è anche il MAiO – Museo dell’Arte in Ostaggio e delle Grafiche visionare, nato a Cassina de’ Pecchi per volere del giornalista e scrittore Salvatore Giannella, che ha curato la ricostruzione del diario di Pasquale Rotondi ed ha istituito un omonimo premio per i salvatori dell’arte, che chiude le ultime scene del documentario.

COME PARTECIPARE

L’evento è gratuito ma soggetto a prenotazione obbligatoria, da effettuarsi scrivendo all’indirizzo museomaio.cassinadepecchi@gmail.com

 

Augusta Brambilla