Donde Està? L’esperienza messicana di Thomas Aureliani tra i familiari dei desaparecidos

Dalla Statale di Milano al Messico. La storia del dottorato "speciale" del busserese Thomas Aureliani

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Dalla Martesana al Messico, da Bussero allo Stato di Coahuila. È la storia di Thomas Aureliani, dottorando in studi sulla Criminalità organizzata alla Statale di Milano, che ha deciso di capire come vivono i familiari dei desaparecidos messicani. Un interesse per lo studio dei fenomeni criminali nato durante le lezioni del Professor Nando Dalla Chiesa. La folgorazione per il Messico arrivata da un incontro speciale.

L’INCONTRO

Lei si chiama Yolanda Moran ed è la madre di uno dei 40.000 (cifre appena aggiornate) desaparecidos messicani. Persone sparite nel nulla, delle quali non si ha traccia da anni, anche dieci a volte. Yolanda Moran qualche anno fa si trovava alla Statale di Milano per partecipare ad una conferenza. Thomas Aureliani ascolta e capisce che quella è la sua strada, che vuole capire come vivono, soffrono, combattono e si organizzano i parenti di quelle migliaia di persone scomparse. «Certe storie– dice- una volta ascoltate dal vivo, non possono passarti di fronte senza conseguenze».

I VIAGGI

Thomas Aureliani in Messico c’è stato due volte: la prima qualche anno fa, in occasione della festa della mamma, simbolo per tutte quelle donne che si battono per ritrovare, o almeno sapere che fine abbiano fatto, i loro figli, mariti e fratelli. La seconda, dallo scorso agosto fino a poco prima di natale. Durante quest’ultimo viaggio ha avuto modo di partecipare a riunioni e manifestazioni del collettivo Fuundec, composto da familiari dei desaparecidos. «Quello che mi ha colpito di più – ha sottolineato – è il livello di dignità. Queste donne provano un immenso dolore ma riescono ad avere una grinta incredibile».

I DESAPARECIDOS

Ma chi sono i desaparecidos messicani? Gli anni delle dittature latinoamericane ci hanno tristemente abituati a vedere una moltitudine di persone, oppositori politici o presunti tali, sparire nel nulla. In Messico però non c’è una dittatura. A sparire nello Stato centro americano infatti non sono oppositori politici, ma professionisti, lavoratori e persone che semplicemente si trovano a transitare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Chi le fa sparire? In Argentina e Cile era facile individuare i responsabili: si chiamavano Pinochet e Videla. A far sparire era lo Stato. In Messico le responsabilità sono più fluide. «Molti vengono fatti sparire dai narcos e arruolati nelle gerarchie militari. C’è chi parla – ha proseguito Thomas Aureliani – del ruolo delle multinazionali del settore energetico che preferiscono che alcuni territori siano avvolti dal terrore e che la popolazione se ne vada per poter sfruttare il sottosuolo».

NON MI SONO MAI SENTITO IN PERICOLO, MA QUELLA TELEFONATA….

«Non mi sono mai trovato in situazioni pericolose nel vero senso del termine. La paura deriva al massimo da quello che sai già perché lo hai studiato in modo approfondito o perché ti è stato raccontato da chi vive in quei luoghi tutti i giorni». Solo un episodio lo ha inquietato. Pochi giorni dopo aver acquistato una tessera telefonica messicana ha ricevuto una strana telefonata. «Mi hanno chiamato dicendo di essere del governo del Messico chiedendomi cosa ci facessi lì – ha detto -. Probabilmente – ha proseguito – il mio numero era finito in mano ai gruppi criminali. Non credo sapessero cosa facessi in Messico. Probabilmente telefonano ai nuovi numeri appena attivati per controllare capillarmente il territorio».