Mancanza di manutenzione, infiltrazioni e acqua fredda dalle docce sono alcuni dei disagi che lamentano gli utenti delle palestre vimodronesi. La situazione più delicata si riscontra nel plesso di via Fiume. L’assessore allo Sport, Dott. Gregoli, promette una manutenzione tempestiva, ma secondo un volto noto dell’opposizione sono necessari interventi strutturali che partano da un coinvolgimento attivo della popolazione.
UN MESE PER TORNARE ALLA NORMALITÀ
Si prende un mese di tempo l’assessore Gregoli per intervenire sulle palestre di Vimodrone. «Disagio acclarato e reale sulla palestra di via Fiume – ha detto, contattato dalla redazione di Fuoridalcomune.it – per la quale prevediamo la sistemazione dello spogliatoio, la riparazione di due perdite sul tetto e la pulizia dei fan coil. Gli interventi – ha sottolineato – non si limiteranno a questo plesso ma saranno ad ampio spettro, coinvolgendo anche le palestre di via Piave, via Cesare Battisti e via Dei Tre fontanili».
«Non ha senso continuare a mettere toppe per placare le ire delle persone– ha detto Mattia Murnigotti, dell’associazione Noi ci siamo – per poi essere costretti a intervenire dopo qualche mese. Sarebbe necessario un percorso partecipativo con la cittadinanza – ha proseguito il capolista di Forza Italia alle ultime elezioni comunali – che porti a una soluzione condivisa e sentita».
CENTRO SPORTIVO DI VIA PIO LA TORRE: QUALE FUTURO?
Il futuro dello sport a Vimodrone nel medio periodo pare giocarsi attorno al centro sportivo di via Pio La Torre, attualmente chiuso. L’amministrazione ha stanziato 450.000 euro per la messa in sicurezza della struttura e aspetta l’esito di un bando regionale grazie al quale potrebbero arrivare ulteriori 150.000 euro da mettere a disposizione del centro.
«Abbiamo avuto interessamenti di persone (privati, ndr) che vogliono subentrare», ha riferito l’assessore Gregoli, specificando che la formula di assegnazione della gestione sarà quella del project financing.
La gestione in mano a privati del centro sportivo non convince Murnigotti, secondo il quale l’interesse di un privato potrebbe ridurre le opportunità per i cittadini, come già avvenuto per l’impianto sportivo di via Leopardi.