Tommaso Misani
, classe 1992, è un giovane gessatese laureato in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano che ha pubblicato, a fine novembre, il suo primo libro Pensieri da viaggio (Albatros), racconti brevi da viaggiatore con zaino in spalla e macchina fotografica.
TRE CAPITOLI PER TRE VIAGGI
Una scrittura semplice e scorrevole per narrare la storia di tre viaggi, suddivisi in capitoli con dediche «molto sentite e intime» che partono da Pensèe Nantes (primo capitolo dedicato al Capodanno del 2016), Plymouth stories (secondo capitolo per il progetto semestrale Erasmus nel 2014), e Provence (terzo capitolo ricco di odori e sapori francesi).
«Non era tra i miei sogni di bambino quello di scrivere un libro ma ora che è qui tra le mie mani provo una grandissima soddisfazione.– ha dichiarato Tommaso Misani – Sono riuscito a mettere su carta le sensazioni e le emozioni che ho provato, con l’intento di far avvicinare il lettore a storie condivisibili, riflesso di una quotidianità fatta di pensieri e gesti che sono allo stesso tempo piccoli e infiniti e in cui ognuno si può ritrovare.»
L’IMPORTANZA DI PRENDERSI DEL TEMPO
Che sia la Francia di Nantes e la Provenza o l’Inghilterra del sud, il suo narrare è fatto per prendersi un momento di pausa dalla frenesia.
«Pensieri da viaggio e non di viaggio perché sono ciò che io volevo dare e non solo dire. – ha sottolineato Tommaso Misani – L’invito che faccio al lettore è di leggere piano, con calma. Di riappropriarsi del proprio tempo e dei propri spazi. Lentamente. Vivere le parole perché non basta leggerle. Il viaggio è formativo, è un incontro ravvicinato con sé stessi, uno star bene dentro.»
L’incedere del narrare è fatto di frasi brevi e al presente che Tommaso Misani ha così spiegato «Ho usato una tecnica mista: un po’ di getto e un po’ meditato. Ogni frase può essere letta come a sé stante oppure inserita nel contesto narrativo generale. Il presente mi è servito perché permette ad ognuno di identificarsi in ciò di cui parlo: amore, solitudine e scoperta».
I luoghi visitati non sono stati solo visti ma vissuti in tutta la loro essenza: «Si passa attraverso un sacco di sentimenti, dall’amicizia all’amore, dalla passione all’avventura, che si susseguono guidati dalla curiosità».
UNA COPERTINA PERSONALE
La copertina del libro è particolare perché, come Tommaso stesso ha ribadito: «Rappresenta la foto sfuocata scattata alle 6 di mattina di ritorno in pullman da Nantes a Lione. Le foto sono un elemento guida dei miei viaggi, sia le istantanee che le digitali. Amo anche le fotografie un po’ mosse e non ben delineate perché danno modo a chi le guarda di interpretarle. La lavanda invece è un’essenza che a me piace molto per il suo profumo intenso e pulito».
Il libro vuole essere «Un viaggio esperienziale fatto di sensazioni, prima che di luoghi, di un vagabondaggio, quasi, che parte da un’organizzazione minima ma con un bagaglio enorme di aspettative umane».
Augusta Brambilla