La stavano cercando da tanto tempo questa anti-Juve, la squadra che potesse mettere in qualche modo i bastoni tra le ruote ai sette volte campioni d’Italia in carica. E magari adesso l’hanno trovata. L’Inter, dopo un inizio così così, è adesso a 22 punti in classifica, ossia allo stesso livello del Napoli e a 6 lunghezze dai bianconeri capolista. Niente male per una squadra che dopo le prime due giornate aveva accumulato soltanto un punto e non dava alcun segnale di ripresa. La netta vittoria contro la Lazio nell’ultimo turno di campionato è stata l’ennesima riprova di come i nerazzurri abbiano finalmente trovato la quadratura del cerchio e siano finalmente diventati quella squadra cinica e spietata in grado di vincere quando lo desidera. La squadra più seguita dell’hinterland milanese, con città come Cernusco sul Naviglio come grandi e importanti feudi, è in questo momento la più in forma del campionato italiano. Andiamo a capire perché.
Il goal facile
Le alternative tattiche a disposizione di Luciano Spalletti, un allenatore da sempre molto legato al gioco sulle fasce, sono tante. Tuttavia ciò che principalmente differenzia l’Inter dalle altre candidate allo Scudetto è la presenza di un centravanti puro come Mauro Icardi che non abbandona praticamente mai la zona della porta rivale. Se, infatti, la Juventus può vantare la presenza di Cristiano Ronaldo, uno che ama spaziare e il Napoli vede alternarsi in punta Arek Milik – ultimamente non in formissima – e Dries Mertens, i nerazzurri hanno nel capitano argentino un titolare indiscutibile e un punto di riferimento assoluto in attacco. Delle 16 reti segnate finora in campionato, infatti, 6 sono opera del numero 9 nato a Rosario 25 anni fa. Sono numeri non eccelsi per quanto dimostrato fino ad ora da Icardi, ma la tendenza è sicuramente positiva. Non va dimenticato, infatti, che il capitano nerazzurro ha deciso il derby con un goal da vero centravanti nel finale ed è stato splendido nell’ultimo incontro all’Olimpico. Tutto lascia presagire dunque che Icardi abbia stappato lo champagne e adesso i suoi goal arriveranno a fiumi. Con un Icardi così e degli accompagnatori di reparto come Ivan Perisic, Keita Balde e Lautaro Martinez, l’Inter punta ad aumentare il coefficiente di reti per partita e si candida anche a dar fastidio alla Juventus, l’assoluta favorita allo Scudetto secondo le scommesse specializzate con una quota di 1,20 il 31 ottobre. Roberto Mancini, che lo ha allenato anni fa e adesso è il tecnico della nazionale italiana, sicuramente starà rimpiangendo la scelta di Icardi di giocare per l’Argentina e non per l’Italia. In effetti, soprattutto in un momento difficile come questo, l’attaccante nerazzurro avrebbe fatto molto comodo all’Italia. Capocannoniere per due volte della Serie A, l’argentino punta di nuovo a questo titolo, sebbene in questo momento stia facendo da inseguitore a Piatek, attualmente con 9 reti, e Ronaldo, che ha segnato 7 goal finora.
Una difesa solida
Spalletti è un tecnico accorto e studioso, che vive le partite di calcio come se fossero partite di scacchi, un’arte totalmente distinta. Ciò che di solito predica è l’attenzione nel posizionamento, con una cura maniacale per la difesa. Sicuramente l’arrivo di Stefan De Vrij dalla Lazio ha dato un’ulteriore aiuto al tecnico toscano per poter disegnare una difesa ancora più forte, che già contava con Skriniar e Miranda, due difensori centrali di tutto rispetto. Ma il difensore olandese ha portato sicuramente una punta di esperienza e di qualità in più. Le sue chiusure puntuali e la sua capacità di far ripartire l’azione con velocità e solvenza lo rendono uno dei migliori centrali del campionato italiano, e la coppia che compone con Skriniar è sicuramente la più solida della Serie A. Inoltre, avendo anche Miranda a disposizione, Spalletti può a volte optare per la difesa a tre, che gli permette di tenere a bada gli avversari con uno schieramento a cinque centrocampisti, due dei quali si occupano di tappare le fasce e ripartire in attacco dalla stessa posizione. Ciò che è certo è che, anche grazie a un portiere importante come Samir Handanovic, oggi l’Inter è la difesa più forte della Serie A, con solamente 6 reti incassate in 10 partite, un dato eloquente che lascia intendere come Spalletti punti molto sull’evitare in primis i gol degli avversari per poi punirli, come accaduto a Roma con la Lazio e nel derby contro il Milan.
Una Champions per sognare
Inserita fin da subito in uno dei gruppi della morte con Barcellona, Tottenham e PSV Eindhoven, l’Inter ha fatto capire che il suo ritorno in Champions League non sarebbe stato un ritorno qualsiasi. La vittoria in extremis sul Tottenham in casa e il trionfo in Olanda hanno permesso ai nerazzurri di arrivare allo scontro del Camp Nou con 6 punti, gli stessi dei catalani, i grandi favoriti del girone. Nonostante la sconfitta per 2 a 0 in Spagna, adesso Icardi e compagni possono ancora dipendere da sé stessi per sancire il passaggio agli ottavi, qualcosa di importante perché porterà molto denaro nelle casse della proprietà cinese e permetterà di aumentare il coefficiente UEFA di un club che era stato relegato alla terza fascia. Una vittoria in casa contro i catalani, o anche un pareggio, metterebbero gli uomini di Spalletti in condizione di mantenere il vantaggio sugli avversari e giocarsi poi molto della qualificazione a San Siro con il PSV.
L’Inter di oggi sogna di stupire anche in Champions, e visto il suo potenziale, ha tutte le ragioni per farlo.
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