C’è un pulmino che viaggia per le vie e i quartieri di Cernusco sul Naviglio per incontrare i ragazzi e costruire con loro un percorso di crescita: è il pulmino dell’educativa di strada Omnibus, e alla guida ha gli educatori del Consorzio EX.IT.
Impegnati da due anni sul territorio cernuschese, Pietro Cassata e Chiara Zuccarello hanno coinvolto gruppi di giovani in percorsi di dibattito nei locali pubblici di Cernusco, per confrontarsi su temi di attualità.
L’INTERVISTA
Tra i progetti realizzati da Omnibus c’è l’intervista a Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nella Strage di via d’Amelio il 19 luglio 1992. Da allora, Salvatore è attivo nella sensibilizzazione e nella lotta alla criminalità organizzata. L’intervista è stata condotta da Katia e Marco, due giovani che hanno accolto le proposte di Omnibus, ma la preparazione è stata un vero e proprio lavoro di squadra.
«L’equipe di giovani “giornalisti” era formata da una redazione di 6-7 persone, ma il lavoro è stato ancora più corale: è stata una logica di cerchi concentrici, cerchi più grandi di supporto al piccolo cerchio della redazione di giovani. Chi ti sostiene, chi ti gira un post, chi ti promuove ai suoi amici – ha spiegato l’educatrice Chiara Zuccarello – Sono stati una ventina i ragazzi che hanno fatto maturare questa impresa dell’intervista a Salvatore”.
UNA STORIA DI LEGALITÀ E DI VITA
L’idea di intervistare Borsellino è nata dal desiderio dei giovani di incontrare una persona che ha un’esperienza forte da trasmettere, e che si batte ogni giorno per i valori in cui crede.
«I giovani che noi intercettiamo si attivano quando è possibile far emergere storie e biografie importanti, di testimonianza di valori e passione. Salvatore Borsellino è in primis una storia, una storia incredibile di testimonianza di crimini, dolori, eroismo di chi ti sta vicino – ha sottolineato l’educatore Pietro Cassata – I giovani non ‘scattano’ per la legalità, ma per una storia vera. Una storia emozionante. A noi educatori il compito di trovare la miscela giusta tra temi e storie, tra emozioni e razionalità».
I GIOVANI E LA LEGALITÀ A CERNUSCO
Confrontarsi con una personalità come Salvatore Borsellino e affrontare il tema della mafia è stata l’occasione per riflettere anche sulla propria realtà, che è l’obiettivo del progetto Omnibus. Come viene vissuto il tema della legalità in generale – e della mafia in particolare – dai ragazzi del nostro territorio?
«A Cernusco non si vive molto il contesto della mafia come stereotipo, ma di sicuro in un centro di spaccio c’è dietro la mafia. E dietro l’assunzione di droghe c’è dietro la mafia che rende possibile questo – ha commentato Marco, uno dei due ragazzi che ha effettuato l’intervista a Borsellino – Quindi a Cernusco si vive più questo, ma con un pensiero lontano dal progetto mafioso in senso lato: quando un ragazzino compra del fumo o dell’erba non pensa ci sia dietro la mafia, è tutto molto alla lontana, non è vicino, per noi la mafia è in Sicilia, non è qua».
I PROSSIMI PASSI
L’amministrazione comunale di Cernusco sostiene le attività di Omnibus, con cui collabora per creare percorsi di incontro e formazione per i giovani. Ma il vero salto di qualità, secondo gli educatori di Omnibus, è coinvolgere tutta la cittadinanza, facendo incontrare giovani e meno giovani e trovando un linguaggio comune che possa superare le barriere generazionali.
«Non è facile rompere con alcune paure e pregiudizi reciproci – ha commentato Chiara Zuccarello – ma tra giovani, adulti e anziani qualcosa si sta muovendo: da alcuni ragazzi provengono proposte di incontro intergenerazionale, dagli adulti gestori dei bar c’é la voglia di interessarsi ai percorsi di dibattito che noi educatori allestiamo con i giovani. Non c’é ancora uno scambio sui social e non c’é ancora un evento che metta in circolo energie giovanili e adulte, ma ci stiamo lavorando».
Sara Brunelli