“Bulli di carta”: i ragazzi rispondono al cyberbullismo con i fumetti

Presentati alla scuola media dell’IC Montalcini di Cernusco sul Naviglio i risultati del progetto “KeepCalm e Stop Cyber Bullismo”

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Creare fumetti per rispondere al cyberbullismo con la creatività e il lavoro di squadra. È il messaggio del progetto “KeepCalm e Stop Cyber Bullismo”, che ha coinvolto ragazzi e professori delle scuole medie e superiori del territorio della martesana.

I risultati del progetto sono stati presentati oggi al convegno “Bulli di Carta, Fumetti e creatività contro il Cyberbullismo”, ospitato dalla scuola media dellIstituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Cernusco sul Naviglio. Ragazzi e docenti della scuola, coordinati dalla prof.ssa Valentin Ditadi, si sono preparati per l’evento con incontri di formazione e di confronto sul tema del bullismo.

IL PROGETTO

Il progetto “KeepCalm e Stop Cyber Bullismo”, finanziato da Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, è stato avviato due anni fa dal comune di Cernusco di Naviglio. Ha coinvolto quasi 5mila studenti e più 500 docenti di scuole medie e superiori, tra le quali l’Ipsia Ettore Majorana di Cernusco sul Naviglio, capofila del progetto.

«Ringraziamo tutte le scuole e le realtà che hanno lavorato per creare una “rete” sul territorio – ha dichiarato in apertura Nicola Ferrara, dirigente scolastico dell’IC Montalcini e dell’IPSIA Majorana – Grazie a questa collaborazione abbiamo affrontato il problema del cyberbullismo con un approccio globale e non episodico, facendo diventare protagonisti gli studenti, preparando gli insegnanti e coinvolgendo i genitori».

Nell’affrontare il tema del bullismo il coinvolgimento degli adulti è fondamentale, come ha spiegato Nico Acampora, assessore all’Educazione di Cernusco sul Naviglio.

«Per combattere il bullismo non bisogna occuparsi di bullismo, ma dei ragazzi. Se i ragazzi stanno bene il bullo non trova spazio – ha dichiarato l’assessore Acampora – Quando succedono episodi di bullismo, non importa il luogo in cui accadono. Dobbiamo interrogarci sul contesto complessivo che ha permesso che accadesse».

IL BULLISMO NON È GENETICO

La professoressa Roberta Rapini, dellIpsia Maiorana, ha sottolineato quanto sia positivo fare “rete” sia per docenti che per i ragazzi.

«Non è consueto che scuole medie e superiori lavorino insieme, ma con questo progetto ci siamo riusciti e abbiamo creato un’esperienza di peer education, grazie alla quale i ragazzi più grandi si sono confrontati con quelli più piccoli – ha sottolineato la prof.ssa RapiniNon abbiamo la pretesa di aver risolto il problema del cyberbullismo, ma abbiamo capito che possiamo dare tutti il nostro contributo».

Dal convegno è emerso come bullismo e cyberbullismo siano fenomeni che nascono da problemi di relazione non solo tra i ragazzi, ma anche tra ragazzi e adulti. «Il bullismo non è “genetico”: nasce da un problema di relazione e siamo tutti responsabili – ha dichiarato la pedagogista Eleonora Alvigini, che fa parte della Libera Associazione Genitori (LAG) di Vignate – Dobbiamo aiutare chi è vittima di bullismo a credere in se stesso in tutti gli aspetti della sua vita perché non si rassegni al ruolo di vittima».

IL FUMETTO È UNA COSA SERIA

La fase iniziale del progetto “KeepCalm e Stop Cyber Bullismo” ha coinvolto studenti di due scuole superiori nell’anno scolastico 2016-2017. Coordinati dall’associazione Social for Social, nell’ambi gli studenti hanno realizzato quattro storie a fumetti che parlano di bullismo e cyberbullismo.

«La scelta del fumetto sarebbe stata spiazzante qualche decina di anni fa – ha commentato Roberto Limonta, docente dellIpsia Maiorana, che ha partecipato alla prima fase del progetto – ma, come ha detto Umberto Eco, “il fumetto è una cosa seria”. I ragazzi sono riusciti a trasformare alcune fotografie in una storia universale, che parla a tutti, grazie al linguaggio multimediale del fumetto».

Gli studenti che hanno partecipato alla prima parte del progetto si sono poi trasformati in “web ac (animatori di classe)”, trasmettendo la loro esperienza agli studenti delle altre scuole che hanno partecipato all’iniziativa.

Il risultato sono 25 storie a fumetti che raccontano le esperienze di vita dei ragazzi e la loro risposta al cyberbullismo. I fumetti sono pubblicati sul sito.

LA BULLA SBULLATA

«Il progetto non è finito, ma inizia adesso – ha commentato Fabrizio Gambaro, promotore del progetto e cofondatore di Social for social – Ragazzi e docenti si sono confrontati e hanno realizzato storie come “Billy il bulletto”, che racconta il bullismo nella scuola media, e “La bella sbullata”, che racconta il bullismo nella scuola superiore”. Adesso dobbiamo utilizzare questo materiale fatto dai ragazzi per i ragazzi e diffonderlo per coinvolgere e sensibilizzare sempre più persone».

Sara Brunelli