Cultura d’estate: le letture sotto l’ombrellone consigliate da Loredana Limone

La scrittrice napoletana ma residente a Cernusco ci consiglia i suoi titoli per un'estate ricca di letture

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Cosa c’è di meglio di dedicarsi ad una buona lettura mentre si è in vacanza? Quest’anno però ci siamo fatti aiutare da qualcuno che di libri se ne intende, e non poco. Ogni settimana infatti un autore di fama nazionale, ma rigorosamente della Martesana, ci regalerà i suoi consigli per delle ottime letture.

La prima scrittrice che ci accompagnerà in questo viaggio tra le letture estive è Loredana Limone. Loredana, napoletana di nascita e milanese per matrimonio, dopo una decina di libri che spaziano tra fiabe e gastronomia tra cui il fortunatissimo “Il fagiolo magico e altre fiaboricette” (Sarnus), ha esordito nella narrativa con “Borgo Propizio” (Guanda 2012/Tea 2013), creando un luogo dell’anima molto amato dai lettori. Primo di una serie, è stato premiato al Premio Fellini 2012 e tradotto in Spagna, Germania, Bulgaria come i successivi: “E le stelle non stanno a guardare” (Salani 2014/Tea 2015) e “Un terremoto a Borgo Propizio” (Salani 2015/Tea 2016). Quest’ultimo ha ricevuto la Menzione Speciale al Premio Garfagnana in Giallo 2016. Nel 2017 è uscito l’ultimo volume della serie dal titolo “La felicità vuole essere vissuta” (Salani 2017/Tea 2018). Loredana, inoltre, ha ideato e conduce un laboratorio di scrittura creativa gastronomica di cui ha curato, partecipandovi, due raccolte di racconti: “Sapori Letterari” (Terra Ferma 2008) e “13 donne a tavola” (Fefè 2015).

Ecco cosa ci consiglia Loredana:

LA DOPPIA TELA DEL RAGNO (Nerocromo) di Roberto Pegorini
Commento:
A Milano un serial killer sta seminando vittime e angoscia. Ha ucciso una prostituta straniera, un’insegnante di scuola media e l’amministratore delegato di una piccola azienda. A cui farà seguito un’hostess. Li ha strangolati con un fil di ferro e poi accoltellati di modo che non ci siano tracce di DNA, capelli o impronte.
Ovvero ha creato un sistema pari a LA DOPPIA TELA DEL RAGNO (Nerocromo), come se si muovesse nella sua ragnatela senza rimanere invischiato, raggiungesse la preda bloccata, se ne cibasse e tornasse indietro.
La particolarità è che tra le mani di tutte le vittime è stato trovato un articolo a firma del giornalista Fabio Salvi, protagonista di questo thriller toccante e sconvolgente scritto da Roberto Pegorini, in cui l’incubo scivola nelle pieghe dell’anima di chi legge fino alla soluzione imprevista, inimmaginabile.
Un capolavoro per ritmo e suspense.

LEZIONI DI DISEGNO (FABBRI) di Roberta Marasco
Commento:
Quanto veramente conosciamo nostra madre? E quanto ci sconvolgerebbe sapere che è stata diversa dalla donna che conoscevamo? Cosa provocherebbe in noi apprendere, dopo la sua dipartita, che è stata passionale e appassionata, mentre in casa era silenziosa vittima delle regole?
Nel suo bellissimo romanzo dal titolo LEZIONI DI DISEGNO (Fabbri), Roberta Marasco svela l’intimo volto di Gloria agli occhi delle figlie e della nipote, e un segreto che cambia tutte le carte in tavola. Un segreto che, narrato sullo sfondo della Barcellona del 1976, all’indomani della morte di Franco, il lettore rincorre pagina dopo pagina fino a trovarlo con una commovente descrizione. Un libro avvincente e completo che abbina la storia privata di una famiglia a quella pubblica della politica, le quali più vanno avanti contrastate più proseguono di pari passo.

LA PROMESSA DEL TRAMONTO (GARZANTI) di Nicoletta Sipos
Commento:
Mi piacciono le storie che contengono la Storia. Se poi sono intrise di storia vera e sono appassionanti e scorrevoli, mi piacciono ancora di più. Come LA PROMESSA DEL TRAMONTO (titolo che non rende giustizia), edito da Garzanti, il romanzo con cui Nicoletta Sipos racconta le traversie di Tibor Schwarz per raggiungere l’amata moglie in Italia da Budapest a bordo di una nave che solcando un arrabbiato Danubio lo porterà a Vienna, e da lì…
Tibor è un clandestino e viaggia, con due donne e un bambino, in un gabbiotto chiuso e fetido dove può solo stare seduto pressoché senza muoversi, mentre un ispettore dell’AHV, la polizia stalinista, con il suo dannato cane, fa il viaggio con loro e li controlla. Ma c’è una cosa che Tibor può fare in piena libertà nel buio del nascondiglio: ricordare, ricordare il suo grande amore per e con Sara, nonostante tutti gli impedimenti, che prende per mano il lettore e lo trascina via.