Una elenco di romanzi, tutti – tranne uno – scritti da donne con protagoniste femminili.
Un piccolo volumetto di meno di 150 pagine “Marie aspetta Marie” (Adelphi) della scrittrice belga Madeleine Bourdouxhe (1906-1996), pubblicato in Belgio nel 1943 in piena guerra. Marie vive a Parigi all’alba grigia della seconda guerra mondiale. Ha 30 anni è molto innamorata del marito che l’ama, e forse la tradisce, ma a lei non importa purché lui sia felice. In un giorno di vacanza in Costa Azzurra scambia uno sguardo con un giovane uomo magro e abbronzato. È l’improvvisa scoperta dell’amore carnale che nel suo matrimonio si è perduto nell’amore della condivisione o forse del dovere. La meraviglia del romanzo è nella scrittura che intreccia sensazioni e pensieri di questa donna e con estrema eleganza l’autrice racconta il traboccare del desiderio e dell’amore in senso lato.
“Il catalogo delle donne” di Serena Dandini, romana classe 1954 scrittrice conduttrice e autrice tv, racconta la vita di trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrenti, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano impensabili e inarrivabili. Ilaria Alpi, Kathrine Switzer, Ipazia, Olympe de Gouges fino a Betty Boop solo per citarne alcune. Accanto a loro altrettante rose che lungimiranti vivaisti hanno creato per queste donne valorose. I collages sono di Andrea Pistacchi.
Un romanzo breve e emozionante è “Veloce la vita” di Sylvie Schenk (Keller) classe 1944 Chambery, trasferitasi in Germania nel 1966. La voce narrante è quella di Louise, la protagonista, che si racconta correndo come fa la vita: l’infanzia la scuola l’università i primi amori. Tema principale del racconto è la crescita personale e l’emancipazione di Louise che lascia il suo paesino natale ai piedi delle Alpi per andare a Lione a studiare. Qui si divide tra Henri, francese sopravvissuto al genocidio ebraico, e Johannes, tedesco in viaggio studio. Finirà per scegliere quest’ultimo e sarà felice in Germania. Non c’è tempo di fermarsi, le ruote del tempo scorrono veloci a ricordarci che la vita è fragile e preziosa.
Il libro “L’autunno è l’ultima stagione dell’anno” (Ponte 33) di Nasim Marashi, trentenne scrittrice iraniana, racconta le difficoltà dei Millenial iraniani, una generazione che in patria non trova la possibilità di realizzarsi. E’ la storia di tre amiche laureate in ingegneria: Leila si rifiuta di andare all’estero e trova lavoro in un giornale ma la censura lo fa chiudere, Shabane vorrebbe sposarsi ma deve occuparsi del fratello disabile e Roja, la più ribelle e con i capelli corti sotto il velo obbligatorio, vuole partire per un dottorato. Ma il visto le viene negato senza spiegazione. La copertina in cui le foglie secche si trasformano in una chioma femminile è illustrata dall’artista Iman Raad. Il ritratto della vita di giovani donne iraniane alla soglia dei trent’anni combattute tra valori antichi e valori moderni, tra desideri propri e aspettative altrui.
Lorenzo Marone, napoletano classe 1974, con il suo terzo romanzo “Magari domani resto” (Feltrinelli) si dimostra un abile narratore anche o soprattutto di figure femminili quando dà voce in prima persona alla protagonista divisa tra la voglia di partire e la voglia di restare. Luce Di Notte è la figlia sfortunata di un padre fricchettone e di una madre bigotta. Lavora come avvocato presso lo studio di un assicuratore, re indiscusso delle truffe, e quando le viene assegnata la causa per l’affidamento di un bambino, Kevin, la sua vita prende una svolta inattesa. Il suo stile semplice e privo di fronzoli affida a personaggi bizzarri ma concreti e coerenti l’affresco di un Napoli verace e vera.
Augusta Brambilla