La decisione che è stata presa dai sindaci nell’ambito della riunione convocata da Cem Ambiente lo scorso 19 giugno 2018 ha suscitato considerazioni da parte di alcuni di loro, Gessate, Bellinzago, Lombardo e Masate, e dei Comitati No Biogas.
Vincenzo Rocco, sindaco di Masate, ha così commentato “considero positivo il fatto che l’Assemblea dei Sindaci CEM abbia accolto quasi all’unanimità (due astenuti) la proposta del Comitato di Controllo di CEM Ambiente di rinviare la decisione in merito alla proposta di Partenariato Pubblico Privato avanzata dalla società Energa. Pertanto, recependo le istanze dei Comuni soci, e dando atto che diversi tra essi hanno rappresentato la necessità di acquisire ulteriori elementi di approfondimento, ritenendo la proposta non sufficientemente matura per l’assunzione di una decisione serena, è stata formalizzata la decisione finale di un rinvio almeno fino al prossimo autunno, al fine di dare modo ai soci di completare le valutazioni tuttora in corso su diversi temi e piani di discussione, con riferimento particolare agli elementi ambientali, politici, strategici ed economici con ulteriori momenti di approfondimento (seminario con tecnici) e di confronto fra Sindaci con la eventuale costituzione di una commissione dedicata. Fondamentale a mio giudizio, sarà la necessità di ricostruire il consenso e di cercare un percorso di condivisione rispetto alla proposta di P.P.P.e ritengo utile un confronto aperto per conoscere le posizioni di tutti e verificare se le stesse risultino effettivamente positive rispetto alla realizzazione del progetto, esaminando e valutando eventuali perplessità”.
Il sindaco di Gessate, Giulio Sancini, insieme al sindaco di Trezzano Rosa, si è astenuto e ha così motivato: “Ho chiesto con forza che sia l’assemblea dei soci a fare le valutazioni del caso, che si avviino percorsi con strategie alternative, che venga inserita nel piano strategico aziendale la volontà di realizzare la chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno di Cem. L’assemblea si è fermata, formalmente, ad una sospensiva rimandando a Città Metropolitana l’eventuale realizzazione o non di questo impianto. Ritenevo assolutamente improprio sospendere qualcosa che ritenevo, invece, di essere respinto in termini di merito, di contenuto progettuale ma soprattutto perché abbiamo la necessità la capacità e il dovere come Cem di guardare ad un strategia ambientale che sia attenta il più possibile all’ambiente,ai bisogni del territorio e anche alle valutazioni di carattere economico finanziarie che sia utile ai soci e cioè ai sindaci che tutelano i cittadini. Mi farò carico con altri sindaci di organizzare a breve un incontro dove cercheremo, da un punto di vista tecnico, di cercare alternative e mi adoperò che tutti siano informati in maniera scevra da ogni condizionamento superiore e di avere la capacità in seno all’assemblea di prendere la decisione più utile per il territorio”.
Pronta la replica del sindaco di Bellinzago Lombardo Angela Comelli: “Non siamo pregiudizialmente contrari agli impianti di trattamento della Forsu per la produzione di Bio Metano proprio perché il tema della chiusura del ciclo dei rifiuti è centrale e lo sarà sempre di più nell’immediato futuro. All’assemblea i sindaci hanno scelto di congelare ogni decisione che riguardava l’ipotesi di attuazione di un progetto pubblico privato. La valutazione è stata rimandata in attesa di ottenere maggiori informazioni sulla tipologia di questo impianto, anche in relazione ai pronunciamenti attesi da Città Metropolitana circa le ulteriori criticità avanzate sul progetto nella conferenza di servizio dei primi di giugno. Il punto fondamentale riguarda le alternative all’impianto, considerata la necessità di programmare soluzioni per il trattamento della Forsu nell’area interessata dai servizi CEM, i comuni soci chiederanno a Cem di produrre uno studio dettagliato sulle possibili opportunità. Coinvolgendo altre realtà pubbliche per programmare un impianto corrispondente alle necessità di produzione di Cem tenendo in considerazione le caratteristiche delle più recenti innovazioni per la realizzazione di impianti di questo genere oltre alle valutazioni sull’impatto ambientale e sul traffico generato dal trasporto della frazione dell’umido”.
È il presidente del Comitato Civico di Gessate, Sergio Cerri, a replicare con parole fiduciose “Questa è una nuova vittoria della popolazione che è riuscita a mettere i politici davanti a dei fatti evidenti, a delle realtà riguardanti l’impatto ambientale, la sicurezza e l’aumento di inquinamento che causerebbe una realizzazione tanto scellerata sul nostro territorio. La decisione di rimandare la votazione sul paternariato pubblico privato è stata l’unica decisione possibile a fronte di tutte le criticità ora confermate su questo progetto. In realtà i sindaci di CEM avevano in mano tutte le carte per giustificare una bocciatura definitiva di questo progetto e non capiamo perché si voglia sempre svilire la propria capacità decisionale ed intellettiva a favore di decisioni politiche che calano dall’alto con scopi speculativi riservati a privati contro il bene pubblico. Mi chiedo quindi: se Città Metropolitana nella persona dell’assessore delegato Pietro Mezzi, se i sindaci di CEM, se la popolazione tutta non gradisce la realizzazione di questa tipologia di impianto, se ci sono numerose relazioni che evidenziano alte criticità del progetto il motivo per il quale stiamo ancora parlando di un progetto che non soddisfa nessuno, non garantisce nessuno e nessuno sembra volerlo”.
Augusta Brambilla