Alcuni genitori sul piede di guerra, una cooperativa che non si aspettava di perdere il bando e una nuova, vincitrice, che arriva dalla Basilicata e che si occupa anche di anziani. Sono questi gli elementi chiave intorno a cui ruota la polemica degli asili nido che è scoppiata negli ultimi giorni a Segrate.
Partiamo dal principio e andiamo con ordine: il Comune, vista la scadenza della convenzione con la Cooperativa Stripes che si occupa della gestione degli asili nido comunali, indice un nuovo bando. Il rapporto tra Stripes e i genitori è ottimo visto che i nidi sono riconosciuti da tutti come fiore all’occhiello di Segrate.
Stripes si ripresenta al nuovo bando con la sua offerta e tutti, genitori e Comune stesso (come rivelato dal Sindaco), si aspettano una nuova vittoria di Stripes vista la capacità di aggiudicarsi ottimi punteggi e la pregressa conoscenza del territorio. Ma qui, succede quello che non ti aspetti: al bando partecipa anche la Cooperativa “Nasce un sorriso” che, presentandosi con un’offerta migliore, si aggiudica a sorpresa il bando.
Come è possibile viene da chiedersi? La risposta è presto data: il bando si compone di due offerte, qualitativa ed economica, le quali attribuiscono un punteggio ai partecipanti. Il 70% di questo punteggio è determinato dall’offerta qualitativa e il restante 30% da quella economica. Succede che Stripes, le cui qualità sono conosciute e riconosciute a Segrate, si aggiudica un punteggio molto alto sulla parte qualitativa ma fa un offerta economica che viene di gran lunga superata dall’altra Cooperativa. “Nasce un sorriso” vince dunque il bando.
Le mamme vanno su tutte le furie e accusano il Comune di risparmiare sulla pelle dei loro figli, Stripes annuncia il ricorso al TAR e in città scoppia la polemica. Abbiamo dunque chiesto al sindaco, Paolo Micheli, di fornirci anche il suo punto di vista: “Sono in corso le verifiche necessarie sulla Cooperativa che si è aggiudicata il bando, abbiamo 15 giorni dalla vincita del bando per assegnare l’incarico – ha dichiarato Micheli –non è assolutamente vero che il Comune vuole risparmiare sull’educazione dei bambini. Semplicemente ci sono dei criteri di assegnazione dei punteggi e, se dal punto di vista qualitativo la differenza era minima, dal punto di vista economico vi era una differenza dell’8%. Siamo vigili sulla situazione, anche io ho figli piccoli e so cosa vuol dire, ma non posso nemmeno cambiare i risultati di una gara d’appalto perché compierei un abuso.”
Oggi è previsto un incontro tra Sindaco e genitori alle ore 18 presso il Centro Verdi dove si cercherà di abbassare i toni e spiegare bene quali sono state le procedure e quali saranno i prossimi step che porteranno all’aggiudicazione del bando.