Biogas Masate: decisioni rimandate a settembre

L'impianto continua a far discutere

Nell'immagine, una passata manifestazione anti impianto
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Si è svolta il 19 giugno nella sede CEM a Cavenago di Brianza, Cascina Sofia ex area discarica, la riunione con i sindaci per decidere se CEM conferirà i rifiuti al nuovo impianto di Biogas in progettazione sul territorio di Masate Inzago.

CHI È CEM

Cem Ambiente Spa è un’azienda a totale capitale pubblico che si occupa di un insieme integrato di servizi ambientali quali la raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle piattaforme ecologiche, la pulizia stradale e smaltimento e recupero dei materiali. Ne sono soci la Provincia di Monza e Brianza e 60 comuni delle provincie di Milano, Monza e Brianza e Lodi.

MOLTE CONTRARIETÀ

Presenti con un Sit In i Comitati No Biogas di Masate, Inzago e Gessate, Legambiente, Cà Bianca e il dottor Davide Facchinetti, ricercatore confermatoUniversità di Milano dipartimento di Scienze Agrarie e ambientali.

Oggi qui ci sono circa 80/100 persone che sono state chiamate a raccolta dai tre comitati per ribadire ancora una volta la nostra contrarietà ad un impianto così progettato.- ha dichiarato Sergio Cerri presidente Comitato Civico Gessate – Stiamo parlando con i sindaci al loro arrivo e stranamente tutti sembrano concordi che l’impianto di energia è un progetto sbagliato ubicato in un luogo sbagliato e che sarebbe corretto che sia Cem a progettare e realizzare un impianto che chiuda il ciclo dei rifiuti”.

IL PUNTO DI VISTA DI LEGAMBIENTE

Il presidente del circolo Legambiente “La Civetta” Erica Maria Grandi e l’ingegnere Patrizio Dolcini hanno sottolineato: “Non siamo contrari agli impianti di biogas quanto al discorso della progettualità e in questo senso abbiamo fatto delle osservazioni a Città Metropolitana. E’ un impianto di smaltimento della Forsu e non produce bio metano. Ci sono incongruenze enormi, già dall’impianto di compostaggio che è all’aperto e da solo costituirebbe motivo di ostracismo, la questione del traffico da risolvere e la linea impiantistica. Noi siamo tra i massimi sostenitori a livello nazionale e territoriale di quello che è la necessità di fare biometano dai reflui zootecnici, sottoprodotti agricoli, Forsu. Ci ritroviamo in una situazione in cui  è imbarazzante dire che questo non produce biometano. Si va ad inserire su un corridoio ecologico e la regione Lombardia ha dato delle precise indicazioni almeno per impianti di trattamento rifiuti e incenerimento”.

DECISIONE RIMANDATA

Alle 20 si è appreso che la decisione del partenariato sarà rinviata a settembre. Il dottor Davide Facchinetti per il Comitato No Biogas di Masate ha così commentato: “Questa notizia del rinvio del Partenariato pubblico tra CEM e Energa Masate ci fa ben sperare, anche se il procrastinare ulteriormente l’iter di un processo che sino a ora si è basato solo su pure ipotesi e su di un progetto che non è per nulla definitivo e fa acqua da tutte le parti, è in realtà un’ottima notizia per coloro che hanno sponsorizzato il progetto sin dal principio e stavano per impelagarsi in un procedimento che avrebbe anche potuto avere pesanti strascichi giudiziari. Noi speriamo che, giunti a questo punto, si decida di ripartire da capo coinvolgendo la popolazione nelle decisioni fin dal principio e come la legge europea prevede. Chiediamo, inoltre, che sia scelta una locazione più idonea e con un dimensionamento degli impianti più razionale e sostenibile. In fondo chiediamo che il procedimento si svolga come è prassi nel resto d’Europa e non come si faceva in Unione Sovietica”.

 

Augusta Brambilla