La politica nazionale e gli avvenimenti clamorosi delle ultime ore hanno scosso, come era prevedibile, anche la Martesana e i suoi esponenti politici.
Diverse le reazioni, a volte diametralmente opposte, che sono state affidate a comunicati stampa o a post sulle pagine Facebook. Tutti o quasi hanno voluto dire la loro in uno dei momenti più delicati della storia repubblicana in cui anche le Istituzioni del nostro paese sembrano essere messe in discussione.
Così tutte le maggiori sigle di associazioni, i sindaci e gli amministratori locali hanno dato voce alla loro parte con toni più o meno forti.
Partiamo con il registrare la posizione espressa da ANPI, ACLI e Azione Cattolica che, a livello nazionale, si sono schierate in difesa del Presidente della Repubblica e del suo ruolo di garante dello stato. Anche le sezioni locali hanno appoggiato la linea dettata del direttivo nazionale, manifestando il loro dissenso verso i toni usati da Lega e 5Stelle nei confronti di Mattarella.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli esponenti del Partito Democratico locali. Eugenio Comincini e Flavia Malpezzi, parlamentari PD, hanno apertamente difeso Mattarella e rivendicato il ruolo del Capo dello Stato. Anche i sindaci come Zacchetti (“Dobbiamo difendere le Istituzioni, faccio appello a tutti per difendere il Presidente dagli attacchi”), Cosciotti (“Grazie Presidente Mattarella”), Micheli (“Dobbiamo essere patrioti europei”) e Veneroni (“Io sto con Mattarella”) hanno difeso il ruolo delle Istituzioni.
Dall’altra parte della barricata invece fioccano le polemiche e le accuse, a volte anche pesanti, al Capo dello Stato. Il leghista Rocchi, sindaco di Cologno, sul suo profilo Facebook scrive: “Siamo all’arresto della Democrazia. Mattarella non mi rappresenta”. Parole forti per una carica istituzionale ma che ben danno l’idea del clima di rabbia che si respira tra i salviniani.
Anche la sinistra dimostra di non aver digerito l’azione del Presidente. Potere al Popolo Adda-Martesana parla di: “Ingerenza del Capo dello Stato su questioni politiche” e anche altri esponenti della sinistra, come Rita Zecchini a Cernusco, hanno dichiarato di non aver apprezzato il lavoro fatto da Mattarella.
Insomma anche la Martesana non è di certo immune a ciò che succede nelle stanze di Roma e, il vicino appuntamento del 2 giugno, potrebbe non aiutare il momento.