I ragazzi del C.A.G. Geko al Beccaria: un incontro sul campo da calcio

È stata una giornata di divertimento quanto di riflessioni e formazione quella intrapresa dai ragazzi dei C.A.G. di Bussero lunedì 9 aprile

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Un’esperienza dal forte valore educativo: è quella che hanno vissuto i ragazzi del C.A.G. Geko di Bussero, quando, lunedì 9 aprile, hanno incontrato sul campo da calcio i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano.

L’INIZIATIVA

In collaborazione con gli educatori dell’istituto penale minorile di Milano e UISP Milano, una delegazione del Centro di Aggregazione Giovanile Geko di Bussero, gestito dal consorzio di cooperative sociali Ex.it, si è recato presso l’istituto per disputare 2 partite di calcio a 5 coi ragazzi detenuti. L’iniziativa ha coinvolto 3 ragazzi del centro e 13 ragazzi detenuti.

L’ora d’aria dei diversi gruppi di detenuti si svolge abitualmente in campi sportivi, in particolare quello di calcio a 5: l’eccezionalità della giornata è stato l’ingresso dei ragazzi esterni venuti appositamente per trascorrere quel tempo assieme.
L’evento, facente parte del programma delle attività del C.A.G., è stato l’occasione per far sperimentare un momento di svago, riflessione e incontro tra realtà così diverse come un servizio a libero accesso come il C.A.G. e uno estremamente strutturato come l’I.P.M.

Arrivati presso l’istituto sono stati accolti da Giuseppe Nasi, arbitro della UISP, da Ivan Giuliani, responsabile delle attività sportive dell’istituto, e dal personale di servizio.
Dopo le formalità tipiche di un istituto penitenziario, come la consegna di cellulari e documenti, i ragazzi del Geko sono stati accolti dai detenuti, che li aspettavano con grande entusiasmo in campo. Il clima è stato fin da subito disteso e amicale, tutti si sono presentati e stretti la mano. Sul campo e fuori ha regnato la sportività, le squadre sono state composte miste e non sono mancati gli applausi, indifferentemente dalla squadra protagonista dell’azione. I cambi sono stati chiamati e gestiti da loro stessi, in maniera che nessuno restasse escluso dal campo. Si è giocato per un totale di 2 ore e mezza.

L’ESPERIENZA PER I RAGAZZI DEL GEKO

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“È stato  bello riuscire a far passare a loro, come a noi, un momento diverso, piacevole, al di là del contesto in cui ci trovavamo”, Samuele Mazzei, 19 anni, Bussero.

I ragazzi del C.A.G. hanno accolto con entusiasmo la proposta dei loro educatori, che ha suscitato in loro curiosità e voglia di sperimentarsi in un contesto diverso, cogliendo l’occasione di un incontro con un valore educativo molto forte. C’è chi, come Alessandro Iannizzi (19 anni, di Bussero), ha sfruttato il suo giorno libero dal lavoro per poter partecipare. A partite finite – e durante i cambi e le pause – i ragazzi hanno avuto l’occasione di chiacchierare tra loro.
Siamo tutti uguali – ha affermato Manuel Iannizzi, 18 anni, busserese – sono esattamente come noi”.
I ragazzi si sono raccontati le loro storie, e al termine delle partite il risultato delle dispute non aveva più importanza: i giovani si sono ringraziati a vicenda, auspicando che possano esserci altri momenti come questi.

È molto importante che i ragazzi facciano esperienze di questo genere – ha dichiarato il consigliere delegato alle Politiche Giovanili Thomas Livraghi per conoscere le realtà delle nostre carceri, ma soprattutto per scoprire l’umanità di ogni individuo e aumentare così i livelli di empatia dei nostri giovani, andando oltre lo stereotipo del detenuto. Tutti possono sbagliare, ma è importante capire che la vera funzione del carcere non deve essere solo punitiva, ma è necessario, soprattutto quando si tratta di persone che stanno attraversando la delicata fase di crescita, che questa prepari al rientro nella società civile, come cittadini e membri di una comunità.”