Cinque amici, una cena che prende una brutta piega e qualche colpo di scena.
Questi gli ingredienti del nuovo spettacolo Le Prénom, con cui la compagnia teatrale Gruppo Teatro Tempo tornerà a calcare il palco carugatese, in prima assoluta, sabato 14 e domenica 15 aprile al CineTeatro Don Bosco.
«Dopo anni che La cena dei cretini e Gli allegri chirurghi ci regalavano successi e soddisfazioni nei teatri dei dintorni, abbiamo capito che era il momento di preparare un nuovo lavoro» ci ha raccontato la regista Valentina Usuelli, che abbiamo incontrato assieme all’aiuto regia Nicoletta Colombo e a tutti gli attori, durante le prove di questi ultimi giorni.
«Ma soprattutto – ha continuato Valentina – ci ha spinto verso questa nuova sfida la voglia di mettersi in gioco con qualcosa di fresco, che poi è il piacere principale che abbiamo nel fare teatro insieme».
E proprio di una sfida si tratta, perché questa volta vedremo la compagnia, già famosa per l’incasso di grosse risate, cimentarsi in una commedia moderna e, come precisano, un po’ amara, dalla penna di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière.
«La scelta del testo è stata condivisa da diversi componenti del gruppo – hanno spiegato – che avevano avuto modo di vedere la commedia francese a cui abbiamo deciso di ispirarci. Esiste anche una versione italiana, a cui però non abbiamo guardato perché non ci ha pienamente convinti».
E così, un annetto fa parte il tutto: l’assegnazione dei ruoli, le prime letture di copione, lo studio delle parti, la caratterizzazione dei personaggi, fino alle ultime rifiniture prima del debutto di questo fine settimana. «È un sistema che avevamo già adottato per gli altri spettacoli e che ha sempre funzionato!»
La scena si aprirà su l’interno di una casa della vecchia Parigi che, fra tappezzerie, montagne di libri e vini francesi, accoglie cinque eccentrici personaggi per una cena tutt’altro che calma e piacevole. A fare da ospiti sono una coppia di insegnanti, Pierre Garaud (interpretato da Marco Gatta), parsimonioso e precisino al limite del maniacale, con la coniuge Elisabeth Garaud-Larchet (Silvia Bezzi), meglio conosciuta come Babu, madre di famiglia, gran lavoratrice e moglie accondiscendente. Insieme a loro sulla scena Danilo Lamperti, nei panni di Vincent Larchet, fratello di Elisabeth, uomo che dalla vita ha ottenuto tutto, intelligente ma talmente sbruffoncello da non perdere occasione di intimidire gli altri; Patrizia Varrone, sul palco Anna Carvati, la moglie in carriera di Vincent che si sente arrivata e superiore; ed infine Claude Gatignon (Andrea Oldani), il musicista single, ambiguo, equilibrato ma anche il personaggio più misterioso…
Ruoli complessi, molto più di semplici maschere, ma vere e proprie persone che gli attori si sono impegnati nel rendere il più reali possibile: «Volevamo abbattere una parete per lasciare gli spettatori sbirciare nella casa, e quindi nelle vite, di persone vere. Troviamo che rispetto ad altri lavori questo sia per certi versi un po’ più difficile perché, pur facendo ridere e sorridere, si tratta di una commedia molto vera che fa anche riflettere e, guardandola con occhio critico, ci si rende conto che chiunque può ritrovarsi in qualcuno dei personaggi». Proprio per questo il testo, che si presenta come una vera e propria crescita per la compagnia, è già iscritto ad un paio di concorsi e, a partire dal prossimo inverno, toccherà anche varie città della Lombardia.
«Diciamo che ci siamo un po’ allontanati dai modi esilaranti dei precedenti spettacoli in direzione di una riflessione più profonda, ci piaceva l’idea di farsi carico di un lavoro diverso e metterci in gioco» ha concluso la regista. E, subito dopo, ha voluto precisare: «Comunque, questa è la mia prima regia, ma non mi sono offerta volontaria. Infatti, su questo copione con molti meno ruoli rispetto a quelli precedenti, ho preferito fare un passo indietro per dare la possibilità anche ad altri amici di recitare. C’era però la necessità di trovare qualcuno che facesse da regia, e a quel punto sono stata investita di questo ruolo, ma nel senso che mi hanno proprio tirata sotto!» spiega ridendo, mentre nel frattempo tutti gli attori assicurano che la stoffa da regia ce l’ha, che il testo lo conosce benissimo e che, insieme a Nicoletta, li tiene tutti in riga!
Ridono e scherzano tanto fra di loro, commentando: «Il nostro è certamente un gruppo teatrale, ma soprattutto è un gruppo di amici. Non accade mai di ritrovarci asetticamente e fare le prove, prima di tutto abbiamo sempre il desiderio e la voglia di divertirci insieme». E noi scommettiamo che sia proprio questo a funzionare!
Per maggiori informazioni sullo spettacolo e per prenotare i biglietti è possibile consultare il sito web del teatro.
Gaia Lamperti