Un grande successo di pubblico ieri sera, giovedì 22 marzo, quando oltre 250 persone – tra le quali numerosi giovani – hanno applaudito Andrea Zorzi, che sul palco del Teatro nuovo Giglio di Inzago ha interpretato “La leggenda del pallavolista volante”.
Lo spettacolo, prodotto dai Teatri d’Imbarco, con Beatrice Visibelli per la regia di Nicola Zavagli, ha catalizzato il pubblico.
Il teatro sportivo è ciò su cui la manifestazione Sport Inzago, alla sua seconda edizione, ha deciso di puntare, ottenendo grandi risultati con soddisfazione degli organizzatori e dell’Amministrazione comunale.
ANDREA “ZORRO” ZORZI
Andrea Zorzi, classe 1965, è un ex pallavolista, e attualmente ricopre il ruolo di conduttore televisivo in RAI. Soprannominato Zorro, si è ritirato dallo sport a 33 anni, dopo aver vinto numerosi premi. Considerato uno dei più grandi pallavolisti italiani, si occupa oggi proprio di volley.
L’ASSOCIAZIONE SPORT INZAGO
“L’Associazione ha come scopo la diffusione della cultura sportiva per adulti e bambini attraverso incontri con personaggi del mondo dello sport e con serate a tema – ha raccontato Alessio Fumagalli, dell’associazione culturale Sport Inzago – Abbiamo ospitato oltre 30 personaggi. Stiamo preparando “La Giornata dello sport” che concluderà il percorso di quest’anno a giugno. Sarà consegnato il premio che porta il suo nome allo sportivo dell’anno. Il motto del progetto è: “Praticare lo Sport vuol dire condividere il gioco e il divertimento. Non solo agonismo ma soprattutto socializzazione, aggregazione e voglia di stare insieme!”. I nostri ospiti narrano storie di sport in modo diverso, con ritmi più coinvolgenti rispetto a una semplice conferenza in cui si ascolta la testimonianza di un relatore. Si prova un’emozione diversa dovuta alla partecipazione attiva del pubblico2.
IL COMMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE
“Siamo molto soddisfatti per questi risultati – ha rincarato il sindaco Andrea Fumagalli – L’impegno dell’Amministrazione, in una realtà come quella di Inzago, deve essere fornire il supporto necessario alle numerose persone che volontariamente e gratuitamente si danno da fare per creare la vita sportiva, culturale e sociale del paese. Il Comune deve coordinare e spegnere le eventuali diatribe inutili, può proporre qualcosa, ma mai imporre. Sarebbe solo controproducente. Voglio ricordare anche Daniele Redaelli, già capo redattore della Gazzetta dello Sport che ha collaborato per la realizzazione di queste serate ed è scomparso il 31 dicembre. Un uomo di grande umanità, un ottimo professionista. Per questo abbiamo voluto dare il suo nome al premio dello sportivo dell’anno che si terrà a giugno nella giornata dello Sport”.
“Per far passare un messaggio positivo sullo sport occorre catturare l’attenzione degli sportivi, soprattutto dei più giovani, che hanno molte distrazioni, – ha concluso Carlo Maderna, assessore alla Cultura – coinvolgerli in attività che aiutino a spiegare il mondo sportivo nella sua complessità. Gli spettacoli sono una delle leve complementari all’attività sportiva attiva. La partecipazione a seminari e convegni che portino la testimonianza di chi ha raggiunto gli obiettivi, ma anche porre gli atleti di fronte ai possibili insuccessi della vita sportiva. Il percorso formativo della scorsa edizione è stato la strada maestra per capire quali fossero gli argomenti giusti”.
LO SPETTACOLO
“La parte iniziale dello spettacolo racconta me da ragazzino, un po’ troppo grande per i suoi gusti. – ha spiegato Andrea Zorzi – Poi l’altezza diventa la mia alleata principale. Un piccolo racconto degli Anni ’70, le vacanze con i genitori: mio padre era emigrato in Australia, mia madre lavorava in un manicomio. A 16 anni l’incontro con la pallavolo.
Andrea ha parlato anche di come si superano le sconfitte: “Ho rubato una frase di Reinhold Messner ‘Si riparte con un passo alla volta’. Quando stava attraversando a piedi il Polo Sud nei momenti difficili pensava ‘Cosa posso fare davanti a un infinito di ghiaccio. Camminare e pensare solo al prossimo passo. Non potrai pensare e tutti i passi ma solo al prossimo’. È diventata la frase simbolo per ripartire. Lo sport ti aiuta ad alzarti, le sconfitte si superano. Questa è la chiave semplice, ma importante, per rialzarsi”.
“Tutti sono curiosi di capire come si diventa campioni e come ci si rialza dopo le cadute – ha concluso Beatrice Visibelli – Un grande atleta sa che i risultati si ottengono dal lavoro, dalla concentrazione. E, anche se una prova non è perfetta, si continua”.
Il prossimo appuntamento con lo sport sarà il 16 aprile, con lo Sport al femminile, in una serata che sarà condotta da Gianfelice Facchetti.