La gaffe che ha coinvolto parroco e comune finisce sulle testate nazionali

L'incidente diplomatico di qualche giorno fa a Cassina diventa di dominio nazionale. I commenti dell'amministrazione

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La notizia del “parroco fannullone”, ha ormai superato i confini della martesana approdando sulle maggiori testate nazionali.

L’INCIDENTE

Durante una riunione della Giunta di Cassina De’ Pecchi, qualche giorno fa, è stato registrato un video in diretta su Facebook: peccato che, lamentandosi dei cortei dei funerali – che non vengono più organizzati – il sindaco Massimo Mandelli (inconsapevole di starsi esibendo in diretta sul social network), si sia lasciato scappare una frase poco carina riguardo don Massimo Donghi, accusandolo (così riportano i racconti di chi ha seguito la diretta) di essere un fannullone senza alcuna voglia di lavorare.
La diretta – pubblicata dall’assessore Tommaso Chiarella – è stata immediatamente interrotta ed eliminata, ma purtroppo tra coloro che la stavano visualizzando c’era proprio il don oggetto della polemica, già, suo malgrado, diventato famoso a causa della sua presenza sulla Costa Concordia naufragata, e che a questo proposito aveva ricevuto nel 2012 un tapiro dalla trasmissione Striscia la Notizia.
Il don non ha atteso molto a farsi sentire, pubblicando, nella serata di mercoledì, un post in cui chiedeva all’assessore di ripubblicare il video, sottolineando il suo impegno nella comunità con un altro messaggio, in cui faceva notare di aver appena terminato la visita a due famiglie “come fa un prete e parroco fannullone con poca voglia di lavorare!”, e un video in cui, con fare ironico e tentando di sdrammatizzare, afferma di non voler querelare nessuno per diffamazione, ma di essere semplicemente infastidito dalla vicenda.

Amministrazione in grande imbarazzo, ma anche grandissimo appoggio e solidarietà a un don che sembra estremamente apprezzato dalla comunità. Il video incriminato non è mai stato ripubblicato, ma al suo posto sono comparsi gli articoli sulle testate nazionali.

LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE

Le accuse rivolte all’amministrazione sono soprattutto riguardanti una “non risposta” alle richieste del don, a cui l’assessore Tommaso Chiarella ha replicato rendendo pubblici i messaggi inviati al parroco subito dopo l’incidente, e spiegando di aver cercato di contattare da subito il prete, purtroppo senza ottenere risultati: la risposta invece, da come ha raccontato l’assessore, è arrivata in tempo reale appena reso pubblico il seguente messaggio.
Buongiorno don Massimo, sono contento che con il tuo filmato e le tue parole si chiuda questa vicenda poco onorevole per tutti, anzi la definirei un po’ grottesca! Un unico appunto: ieri mattina ho provato a chiamarti e ti ho inoltrato anche un messaggio, ma poiché non mi hai ancora risposto, penso che tu non sia riuscito ancora a leggerlo. Solitamente mi rispondi molto velocemente. Per tua comodità te lo riporto qui, in modo che tu possa leggerlo con maggiore semplicità: “Salve don Massimo, ho provato a chiamarla senza successo. Vorrei se è possibile incontrarti o sentirti per chiarire la situazione, ma ti anticipo che non sapendo che hai ascoltato o cosa ti abbiano riferito e non ti nascondo che anch’io sarei curioso di riascoltare la parte di discussione che ho avuto, dopo la conclusione della giunta, nel momento di confronto che abitualmente abbiamo con i colleghi, che per errore e’ stata trasmessa in diretta via FB. Penso che tutto ciò non giova al nostro paese, visto anche il rispetto che ho verso il lavoro che stai facendo per il nostro paese ed essendo convinto che entrambi abbiamo a cuore la nostra comunità soprattutto le strumentalizzazioni che in queste ore si stanno generando non giovano a nessuno. A presto.” Inoltre ti ringrazio per il consiglio che mi hai dispensato alla fine del tuo video che hai pubblicato nel pomeriggio di ieri (di “fare attenzione nell’utilizzo delle nuove tecnologie”, ndr), e spero che ciò mi permetterà di recuperare il mio, in tal caso, quando vuoi, sono disposto a rivederlo assieme e discuterne. Chiudo, ricordando per diritto di cronica, che la parola “fannullone” a mia memoria, dei miei colleghi presenti e di tre delle sei persone (che sono riuscito a rintracciare che erano collegate in diretta) non è stata mai pronunciata. Approfitto per ringraziare l’amica che mi ha chiamato per avvisarmi che, senza volerlo, ero in diretta FB e auguro buona vita a tutti”

Qui, invece, la lettera aperta da parte del sindaco Massimo Mandelli.
Buona giornata a tutti. Chiedo scusa ai cittadini e al nostro parroco se rispondo solo ora, ma ieri ero a Roma per motivi istituzionali e non mi è stato possibile. Sull’accostamento a Peppone e don Camillo concordo con don Massimo (che ne aveva parlato nel suo video di risposta, ndr), è eccessivo e fuori luogo; ma forse a qualcuno conviene dividere una comunità, ma non certo al Sindaco e tantomeno al Parroco. Chiedo scusa per la gaffe del video, che è stata del tutto accidentale. Caro don Massimo, io come te vorrei tanto poterlo vedere quel video e approfitto per fare un appello a tutti i cittadini, in caso qualcuno ne fosse in possesso, di metterlo a disposizione. Una cosa è certa la frase che tu riporti, immagino in buona fede, in cui dici che io ti ho dato del fannullone, non mi appartiene.
Anche io come te non ho nessuna intenzione di fare querela, sono ben altri i problemi della nostra comunità. Nel merito stavo spiegando ai colleghi la questione dei cortei funebri e della nostra telefonata avuta proprio su questo argomento e ti garantisco che le cose che ti avevo detto al telefono sono state pari pari riportate; non c’è stato un silenzio ubbidiente e ci siamo confrontati come sempre. La cosa che più mi ha ferito è stata la tua telefonata in diretta che hai chiuso senza darmi il tempo di spiegare il contesto. Dici che siamo diametralmente opposti, se il confine è fra chi ha fede e chi non ce l’ha, hai ragione, tuttavia io penso che entrambi abbiamo un ruolo e ci unisce il fatto che abbiamo a cuore la nostra comunità a cui entrambi dedichiamo molto tempo.
Nel rispetto dei reciproci ruoli ti auguro buon lavoro”.

Una storia che si spera possa concludersi presto, e che ormai vede l’intero stivale a conoscenza delle vicende comunali cassinesi. Forse però, come si dice, “non esiste cattiva pubblicità”.