“Eran gioni di sangue eran giorni senza fine per le orde slave era l’ultimo confine erano gli ultimi fuochi di un’infinita guerra e quei barbari feroci volevan quella terra”
Così il poeta e scrittore triestino Sergio Fumich, classe 1947, descrive i massacri delle Foibe. Una tragedia che ha contato quasi 20.000 morti torturati e gettati nelle foibe e migliaia di italiani costretti ad abbandonare le terre della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia passate di mano alla Jugoslavia al termine della guerra.
Una tragedia che per troppi anni è passata in sordina e solo nel 2005 ha visto ufficializzarsi la sua commemorazione segnata sul calendario il 10 di febbraio, data dei Trattati di Parigi del 1947 che hanno ridisegnato i confini dell’Europa e dell’Italia.
A Brugherio il cosiddetto “Giorno del Ricordo” sarà celebrato sabato 18 febbraio, alle ore 18 presso la Sala consigliare di Piazza C. Battisti 1 con un concerto dal titolo “La tragedia delle Foibe – Storie da ascoltare” firmato Natalya Chesnova e Nicola Portonato.
I testi di Portonato, accompagnati dalla fisarmonica della Chesnova racconteranno le bellezza di una terra sfregiata dalla mano dell’uomo. I ricordi dei sopravvissuti saranno protagonisti, così come il dolore di chi è stato perseguitato dagli amici di un tempo solo perché stava dalla parte “sbagliata” di un muro invisibile eretto a dividere genti unite da secoli.
A prendere la parola saranno proprio le testimonianze di chi ha vissuto questo orrore in prima persona. Il concerto ripercorrerà i momenti drammatici di italiani qualunque che hanno dovuto subire violenze e rappresaglie inferte dalle milizie della Jugoslavia di Tito, pur non avendo nulla a che fare con la lotta all’oppressione fascista.
“Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e l’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia” – ha affermato il presidente Mattarella.
Così le memorie di chi è riuscito a scampare dalle foibe lasciando tutto e abbandonando la propria terra, accompagnate dal suono della fisarmonica, diventano protagoniste di un emozionante concerto.
“Perché la musica – affermano gli organizzatori – e l’arte tutta, richiamando la bellezza, sono un grande segno di speranza alle brutture umane“.
L’ingresso al concerto sarà gratuito.