L’affetto dei suoi parrocchiani, di ieri e di oggi, e di tutti coloro che lo conoscono, prende spazio sui social in questa giornata che ha visto don Paolo Felice Giovanni Steffano protagonista la Quirinale.
Parroco di Baranzate da 14 anni e precedentemente sacerdote a Cernusco S/N, Don Paolo è tra le trenta persone a cui questa mattina il presidente Mattarella ha conferito l’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana.
Non se l’aspettava, ha ammesso Don Paolo, senza negare di essere contento di questa nomina che lo elegge a modello per tutti i cittadini italiani grazie al suo operato.
Il parroco baranzatese infatti da 14 anni è alla guida di una comunità che conta ben 72 diverse etnie che in questi anni ha saputo far convivere. Ha dato voce e spazio non solo ai cattolici, ma a tutta la comunità favorendo l’integrazione e l’inclusione in tantissimi modi.
“Per il suo contributo a favore di una politica di pacifica convivenza e piena integrazione degli stranieri immigrati nell’hinterland milanese”: così il presidente Mattarella ha motivato questa onorificenza, trovando consensi da parte di tutti coloro che Don Paolo lo hanno visto operare sul campo.
“Complimenti Don Paolo per il tuo impegno, la tua costanza, il tuo coraggio, la tua dedizione al bene comune con grande amore”; “Complimenti Don Paolo, grande! Esempio di pacifica convivenza e piena integrazione attraverso quotidiani gesti concreti”; “Complimenti! Questa onorificenza te la meriti tutta”
: sono solo alcuni dei messaggi che gli amici gli hanno lasciato sui social, manifestando il loro affetto ed entusiasmo.
Un uomo di grande esempio Don Paolo, a cui Baranzate deve la realizzazione di diverse opere pubbliche come la grande tensostruttura per l’oratorio, il cosiddetto Giardino delle Parabole che accoglie le piante citate nella Bibbia. E poi la promozione del Centro Caritas oggi attivissimo, l’Associazione culturale La Rotonda, il laboratorio di cucito, la Scuola di Italiano per stranieri. E ancora l’accoglienza per i parenti dei pazienti ricoverati all’Ospedale Sacco, la distribuzione ai poveri della verdura fresca avanzata dai banchi dei supermercati, l’istituzione di una lettura della S. Messa in una lingua di una delle 72 comunità presenti in città.
Un’onorificenza indubbiamente meritata per un uomo che vive appieno la sua vocazione.