E’stata la bella e suggestiva cornice di Villa Daccò, a Gessate, già sede dell’Ecomuseo della Martesana, uno dei luoghi che i Delegati Europei di Irlanda, Olanda, Lettonia, Slovacchia e Italia hanno visitato durante il loro tour italiano dal 12 al 14 settembre, ospiti di Città Metropolitana.
KES (Knowledge Exchange Session), questo il nome della iniziativa che avviene nell’ambito del progetto europeo SWARE (Sustainable heritage management of Waterways Regions), rivolto a quei paesi e regioni attraversate da vie d’acqua interne, che si prefigge di migliorare la sinergia tra la protezione del territorio e il suo sviluppo sostenibile.
Milano ha presentato alle quattro nazioni le migliori pratiche ed esperienze per lo sviluppo economico e turistico lungo i corsi d’acqua che rappresentano un variegato patrimonio naturale e culturale da preservare e valorizzare. Le visite hanno compreso l’Idroscalo, i Navigli e le sue attrattive, le cascine e le abbazie medioevali, i distretti agricoli, le testimonianze leonardesche, le ville di delizia.
La serata del 12 settembre, dedicata alla presentazione del progetto Ecomuseo Martesana, è iniziata con un rinfresco nella Sala Matrimoni di Villa Daccò ed è poi proseguita nel parco con l’esibizione dell’ Orchestra a plettro – mandolini e chitarre – della città di Milano, diretta dal maestro Augusto Scibilia, diplomato in contrabbasso al Conservatorio di Milano, che vanta collaborazioni con numerose orchestre sinfoniche: la Rai di Milano, i Pomeriggi musicali e altre formazioni. Il repertorio musicale ha spaziato dal preludio al primo atto de ‘La Traviata’ di G.Verdi al Libertango di Piazzolla, ai generi di danze più folkloristiche come Tarantella di R. Calace, Rumba di Kreidler, solo per citarne alcuni.
Ha fatto gli onori di casa il sindaco di Gessate, Giulio Sancini, insieme ai vertici di Ecomuseo Martesana, Edo Bricchetti, Benigno Calvi e Carlo Cella, mentre la Città Metropolitana era rappresentata da Carlo Parravicini e il Comitato Manifestazione Storica.
“E’ un onore poter ricevere la delegazione di un progetto di così ampio respiro come questo e poter fare conoscere il nostro territorio che nel passato ha ospitato personaggi di rilievo nelle nostre ville di delizia, come Cesare Beccaria e il giovane Alessandro Manzoni – ha dichiarato Giulio Sancini -. Oggi li riceviamo in una dimora storica come Villa Daccò e in territori che hanno un legame strettissimo con il Naviglio della Martesana che da sempre è stato il mezzo di comunicazione che permetteva di raggiungere con facilità Milano”. “Questo legame è ciò che l’Ecomuseo Martesana vuole riproporre e quello che vogliamo fare questa sera si colloca all’interno di un contesto di collaborazione fattiva per fare emergere le bellezze artistiche, naturali e umane del territorio della Martesana che ha tanto da offrire in termini di attrattive e turismo sostenibile” ha concluso il sindaco.
I quaranta delegati presenti si sono dimostrati entusiasti e motivati così come il prof. Edo Bricchetti, Presidente del Comitato Scientifico Ecomuseo Martesana, che li ha accompagnati e ha spiegato: “Il nostro intento è quello di coinvolgere gli attori locali, residenti, fruitori, portatori di interessi economici e le istituzioni locali a credere nel territorio locale e ad istruire delle pratiche informative presso l’Unione Europea per essere in grado di realizzare opere concrete come la creazione dei Green Jobs, lavori per i giovani di servizio e sostegno al territorio”.
Città Metropolitana, che ha avuto in capo l’organizzazione dell’evento, ha dichiarato tramite il responsabile del settore Sviluppo economico e sociale, Dario Parravicini: “E’ stato un primo giorno veramente intenso e interessante per il coinvolgimento dei tanti rappresentanti del territorio senza i quali non saremmo riusciti a dare risalto e visibilità a questo progetto europeo. Lo scopo, infatti, è quello di chiedere l’adesione del territorio,partendo dal basso, per attrarre nuovi interessi e nuova attenzione e soprattutto nuovi investimenti sulla rete dei Navigli attorno al patrimonio naturale e culturale. Secondo noi, ci sono tutte le premesse perché gli strumenti di pianificazione e programmazione a livello comunale, metropolitano e regionale possano recepire queste nuove istanze e far ritornare questi territori come protagonisti di una nuova vita sociale e economica soprattutto agganciata e connessa al patrimonio naturale e sociale”.
AUGUSTA BRAMBILLA