Il tema ambientale è sempre stato a cuore ai diversi gruppi contrari all’ampliamento del Carosello. Tra questi c’è la lista’ Insieme per Carugate’ che, con il Comitato ‘Bene Comune Cernusco’, ha evidenziato una nuova criticità all’interno del progetto.
“Tutti i documenti contenuti all’interno del progetto di ampliamento del Carosello dato ai consiglieri comunali risultano senza firma, dato che questi ci sono pervenuti solo in versione digitale – spiega Roberta Ronchi di Insieme per Carugate -. Per questo mi sono recata personalmente in Comune per verificare sui documenti ufficiali, sui quali compaiono solo le firme della proprietà e dell’Architetto Cavalli”. Ciò che la consigliera comunale ha notato è stata l’assenza della firma di un geologo sul nuovo progetto. Nonostante vi sia una relazione redatta da un tale specialista, questa risale all’anno 2013. “È precedente all’ultima votazione in consiglio, durante la quale la stessa relazione è stata ripresentata identica e non aggiornata” spiega Ronchi.
Quale sarebbe la criticità rilevata dal punto di vista idrogeologico? “Il Comune di Carugate, avallando il progetto di ampliamento Carosello, permette una parte della costruzione sulla sponda del laghetto del Parco degli Aironi – spiega Sergio Brambilla, Ingegnere e componente della commissione edilizia e territorio del Comune di Carugate -. La costruzione nel progetto prevede due livelli fuori terra e di due piani di parcheggi interrati fin a ridosso del laghetto”. Secondo quanto evidenziato da Brambilla, non essendo costante il livello della falda acquifera, ci sarebbe il rischio di inquinamento della falda stessa: “Vista la profondità delle costruzioni ed il livello della falda non si può escludere la necessità di dover scavare attraverso questa con un suo eventuale inquinamento, provocando una ripercussione sulla qualità dell’acqua pompata dai pozzi privati per l’irrigazione o dai pozzi dell’acquedotto per l’acqua potabile”.
Secondo Insieme per Carugate mancherebbe insomma una rilevazione recente fatta da parte di un geologo che, in quanto professionista, si assuma la responsabilità di mettere la sua firma ad una relazione che garantisca la sicurezza del progetto. “Alle nostre osservazioni la proprietà ha risposto che una rilevazione si farà a breve, ma pensiamo che sia qualcosa che andava già fatto – conclude Ronchi -. Oltretutto, nessuno in Comune ha controllato l’assenza di un accertamento così importante?”.
Il Sindaco e la proprietà del centro commerciale: tutto in regola, ci si trova ancora in una fase preliminare. Prima aspettiamo una risposta dalla Regione
È intervenuto con una precisazione Luca Maggioni, Sindaco di Carugate, che sottolinea come non ci sia stata alcuna mancanza da parte del Comune. “Per la fase in cui si trova l’iter procedurale, è normale che il progetto abbia le sole firme della proprietà e dell’architetto -spiega Maggioni– Non si tratta infatti di uno studio ma solo di un progetto. Naturalmente se poi ci saranno degli sviluppi, questo e altri accertamenti ambientali saranno realizzati”. Si tratterebbe dunque di una fase ancora prematura, per cui la firma di un geologo non è necessaria e lo sarà solo in futuro se si procederà con l’iter di approvazione del progetto.
“Ricordiamoci però che non è questo il vero tema ora. Siamo ancora in attesa di una risposta da parte di Regione Lombardia che, sia che sia positiva che negativa, ci permetterà di capire quale strada percorrere. Cercare cavilli nel progetto ora sembra più un tentativo per distogliere l’attenzione dalle questioni più importanti e attuali” conclude Maggioni.
La società proprietaria del centro commerciale conferma quanto detto dal Sindaco di Carugate, sottolineando che ci si trova in una fase ancora preliminare dell’iter. “La relazione geologica esiste già e qualora l’Ente, a qualunque livello, dovesse chiedere una firma del professionista non sarebbe un problema – spiega Fabrizio Da Rin -. Nel momento in cui fosse necessario un accertamento di qualunque tipo, sarà nostra premura farlo. Se l’iter dovesse procedere non sarà un problema rivedere o aggiornare la documentazione”. Il punto resta sempre l’ok dalla regione. “Stiamo facendo un pressing costante per avere una risposta da Regione Lombardia -conclude Da Rin- Nonostante ci siano state due riunioni tecniche negli ultimi mesi, non abbiamo ancora avuto una risposta”.
Tutte le parti sono oggi in attesa di una chiara risposta da parte di Regione Lombardia che decida del futuro di questo progetto, per il momento rimasto in sospeso ad una sua fase preliminare.