Un evento unico e molto interessante la visita ai sotterranei della bellissima Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda, che ‘Habitat Scenari Possibili‘ offre ai visitatori sabato 22 luglio. Con due ingressi più visite guidate, del tutto gratuite, alle 9.30 e alle 10.30, l’evento si colloca all’interno della rassegna di arte contemporanea a basso impatto ambientale ‘Arte a cielo aperto’ su Adda e Martesana.
“Habitat ha offerto questa possibilità unica dato che solitamente la villa non è aperta al pubblico – ha dichiarato Elena Bulgarelli, promotrice dell’evento – e ciò sottolinea l’interesse per il mondo dell’arte e della cultura legato alle dimore d’epoca e agli innumerevoli tesori che vi sono custoditi e per valorizzare il legame tra uomo e territorio”.
La rassegna, giunta alla sua terza edizione, è organizzata da ‘Residenza artistica llinxarium’ di Inzago ed ha coinvolto una rete di comuni dislocati lungo i fiumi Adda e Martesana, con il patrocinio di Regione Lombardia, Accademia delle Belle Arti di Brera, FAI Lombardia, Legambiente e Fondazione Cariplo. La prima parte della rassegna, quindi, si conclude con 7 opere realizzate a cielo aperto per mano di 8 artisti visuali.
“L’obiettivo resta quello di promuovere l’arte e i suoi linguaggi come stimolo del tessuto sociale nel rispetto della natura, dell’identità e della storia dei luoghi – ribadisce Elena Bulgarelli-. La prima parte si concluderà il 22 luglio a Villa Castelbarco e la rassegna riaprirà nei mesi di settembre e ottobre e proporrà momenti di incontro con biciclettate tra gli ambienti naturali in cui sono installate le opere, performance e aperitivi critici”.
LA VILLA
Villa Simonetta Castelbarco – Albani Quintavalle è una villa storica nel territorio di Vaprio d’Adda, immersa in una stupenda cornice naturale di 800 mq di parco intersecato da laghetti, da larghi viali adorni di statue, da tempietti e dove ancora oggi è possibile scorgere daini e cervi in libertà. Ubicata nella contrada vapriese nota come Il Monasterolo, sarebbe stata costruita sui ruderi di un monastero, er opera del conte Giuseppe Simonetta nel 1700. Passata alla famiglia Castelbarco a seguito del matrimonio tra il conte Cesare Ercole Castelbarco e Francesca Simonetta(1749) il complesso assunse il suo massimo splendore perché il conte, amante delle belle arti e delle lettere, l’ampliò con saloni di rappresentanza,due palazzine laterali in stile impero adibite l’una a museo e l’altra a Teatro, pinacoteche e scuderie.
Il conte Carlo Castelbarco realizzò le Gallerie sotterranee decorate, negli anni 1835-1838,composte da parecchie sale prospicienti una vasta terrazza che dà sul Naviglio e sull’Adda e che rappresentavano una delle grandi attrattive della villa per i ricchi mosaici, fini marmi e oggetti preziosi e adornate da getti d’acqua, limpidi zampilli, cascate (Tencajoli).
A inizio ‘900 fu venduta alla famiglia Quintavalle che aggiunse le due foresterie mentre ora la villa è di proprietà di una società privata denominata ‘Centro Arte Cultura del Barco’ e sede di importanti eventi come ‘Sposidea’ e la ‘Mostra dell’Antiquariato’ oltre che apprezzata e richiesta location di matrimoni.
A.B.