COLOGNO MONZESE
CITTA’ IN FESTA PER CELEBRARE LE CULTURE

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

“Una grande giornata di festa, per trasmettere l’idea che Cologno sia una città aperta ed accogliente per tutti” così Costanza Bargellini, responsabile della Scuola di Italiano per Stranieri, ha definito la Festa delle Culture, evento tenutosi sabato 14 maggio nella piazza centrale dell’isola pedonale di Cologno.

Le vere protagoniste della giornata sono state proprio le culture, tantissime e variegate, di tutte le nazionalità dei cittadini che hanno preso parte alla festa, nonché una buona parte degli allievi della Scuola di Italiano per Stranieri e dei frequentatori del Centro Culturale delle Donne.

Una splendida giornata di sole e la piazza gremita di centinaia di persone riunitesi per attività, giochi e laboratori, hanno decretato il successo dell’iniziativa.  A catturare in particolare modo il pubblico è stato il festoso contributo volontario della ‘Banda di Ottoni a Scoppio’ di Milano, da trent’anni al fianco degli ultimi e degli indifesi, e le danze popolari internazionali che hanno saputo coinvolgere grandi e piccoli.

“Abbiamo proprio puntato sul coinvolgimento di tutti – ha continuato Costanza Bargellini – perché volevamo creare un’occasione di aggregazione; far  avvicinare persone, anche molto diverse per età o provenienza, che prima non si conoscevano ma che,  facendo attività nuove, hanno scoperto di stare bene insieme”

Fra le altre attività portate in piazza per l’occasione c’è stata la Biblioteca Vivente, un recente progetto che propone una via alternativa al leggere i libri: parlare direttamente con i loro autori! I libri che, difatti, diventano viventi, erano infatti persone in carne e ossa, disponibili a raccontare la loro storia a chi interessato. Un’occasione che si è rivelata ottima per far entrare i lettori in diretto contatto con persone con cui, altrimenti, difficilmente avrebbero avuto occasione di confrontarsi. E ancora, non sono mancati decorazioni all’henna, letture di fiabe in più lingue, dimostrazioni di tecniche basilari di difesa personale e, addirittura, aperitivi in lingua  straniera che hanno offerto l’opportunità di praticare una lingua straniera e, allo stesso tempo, di socializzare con coloro che invece la parlano già perfettamente.

“Siamo molto soddisfatti dalla buona riuscita della giornata – ha dichiarato Giovanni Carissimo, uno dei portavoce del Comitato 16 Marzo – l’idea di organizzare una festa ci è sembrata la più adatta per creare un’iniziativa piacevole attraverso cui  fruire di temi importanti e delicati. Questa volta abbiamo deciso di far prevalere l’elemento di aggregazione perché, solo quando  realmente si incontrano persone diverse per fare cose insieme, si riesce a sfondare il muro della diffidenza e della paura“.

La giornata infatti, è da ricondursi ai recenti fatti accaduti a Cologno che, a partire da febbraio ad oggi,  hanno condotto alla chiusura della Scuola di Italiano per Stranieri e del Centro Culturale delle Donne (ve ne avevamo parlato qui, qui e qui) e della nascita del Comitato 16 Marzo in loro difesa (ne avevamo parlato qui). Proprio a tal proposito, in occasione della festa si è conclusa la raccolta firme – che si aggira sulle 2.000 – cominciata ad aprile, e che il Comitato ha intenzione di presentare in comune per richiedere che della chiusura dei due centri si discuta in un apposito consiglio comunale aperto a tutti.