A 20 anni aver già partecipato a 3 campionati mondiali di nuoto sincronizzato non è proprio da tutti. Eppure Gemma Galli, giovane carugatese e ormai protagonista nel panorama di questo particolare sport, ce l’ha fatta, e non ha intenzione di fermarsi.
Gemma comincia a nuotare fin da piccolissima quando, come ci ha raccontato, “sollecitata dalla mamma e dalle mie sorelle maggiori che già nuotavano, mi sono iscritta alla piscina sotto casa”. A 9 anni però, un evento che cambia completamente la sua vita: “Una nuova società offriva delle prove per il nuoto sincronizzato ed io, che mi ero già stufata di fare solo vasche, avevo deciso di fare un tentativo. Mi intrigava la disciplina perché avevo già avuto modo di vederla in televisione durante le Olimpiadi di Atene e, dopo averla provata, mi sono subito appassionata”.
Da qui la sportiva ha preso il volo perché, una dopo l’altra, sono cominciate ad arrivare grosse soddisfazione con importanti competizioni: “Nel 2011 ho fatto il primo anno in Nazionale categoria ragazze alla Coppa Comen a Busto Arstizio – continua Gemma – mi sono subito trovata benissimo con l’allenatrice della Nazionale che mi ha preparata per quella competizione, tanto che, l’anno seguente, ho deciso di passare alla sua società, quella in cui mi trovo ancora oggi da 5 anni e una fra le migliori di Italia, il Busto Nuoto.” Gemma Galli è poi passata ai campionati mondiali, prima nella categoria Junior, per poi approdare a quella Assoluta nel 2015 a Kazan in Russia, ed infine agli europei del 2016.
Risultati cosí alti però si raggiungono solo con grande sforzo e dedizione: “È uno sport che richiede molto allenamento: ho cominciato ad allenarmi con la mia squadra 6 giorni alla settimana, circa 4 ore al giorno. Ormai con la Nazionale arriviamo anche fino a 9 ore al giorno!” puntualizza la campionessa che da un paio di anni si dedica a tempo pieno alla sua passione. “Dobbiamo lavorare molto sodo sulle coreografie, sia nel Doppio (2 persone) che nella Squadra (8 persone) e nel Combinato (10 persone) per essere tutte il più simili possibili concentrandoci sia sulla parte tecnica che su quella più emozionale ed interpretativa”.
Aggiunge subito: “Un ringraziamento speciale lo devo alla mia famiglia, fin da subito i miei fan numero uno, che per me hanno fatto tantissimi sacrifici in termini di costi e impegno richiesto anche a loro, da questo mio grande sogno. Ed infine, non da ultimo, tutto il mio riconoscimento va anche alla Marina Militare che da novembre dell’anno scorso mi ha permesso di affrontare la vita da sportiva con molta più serenità; è un vero onore poter gareggiare con la loro divisa e ne sono davvero felicissima!“.
Quando poi comincia a parlarci dei momenti più belli e delle conquiste più importanti, dalla sua voce traspare tutta l’emozione che uno sport del genere sa regalare: “Sicuramente non scorderò mai la prima convocazione in Nazionale nella categoria ragazze, avevo anche vinto una gara del tutto inaspettatamente. I mondiali a Kazan poi sono stati un’emozione che nemmeno riesco a descrivere: a soli 19 anni essere in squadra con ragazze di 10 anni più grandi, per me è stato un grande onore e un’importantissima crescita come atleta. Altro evento indimenticabile è stata anche la medaglia di bronzo a Londra nel Combinato“.
La giovane atleta, che segue e prende a modello nuotatrici del calibro di Virginie Dedieu, Gemma Mengual e Natalia Ischenko, per il futuro continua ad essere tutta proiettata nel mondo del sincronizzato e si sta già preparando per la Coppa Europa di maggio a Cuneo e per i Mondiali di luglio.
Infine, come consiglio a chi vorrebbe seguire la sua, o qualsiasi altra strada nel mondo delle sport, suggerisce: ” Ci vuole impegno ed un pizzico di sacrificio fin da subito, perché è da bambini che ci si forma. Una passione come questa deve crescere insieme a te e sicuramente se la si persegue, quando si è più grandi, ci si rende conto di avere qualcosa in più. Aggiungerei anche una buona dose di umiltà, utilissima per riconoscere i propri limiti e capire che si può sempre migliorare.”