GIOVANI FUORI DAL COMUNE
ALBERTO CARTASEGNA COMINCIA CON LE START-UP E DIVENTA RISTORATORE

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È direttamente da Berlino che Alberto Cartasegna, cernuschese di nascita, ci racconta il suo percorso che, a soli 27 anni, lo ha portato ad affermarsi nel panorama dell’imprenditoria italiana. 

La prima esperienza che schiarisce le idee ad Alberto riguardo il suo futuro è un anno sabbatico a Londra, preso subito dopo la maturità; un vero e proprio “eyes opener”, come lo chiama lui, che si rivela da subito molto stimolante: “Dopo aver vissuto la mia adolescenza nella ‘bolla’ della periferia, ritrovarmi catapultato in una grande città come Londra, che viaggia a ritmi davvero diversissimi, è stato molto impattante per me”.

Tornato in Italia, dopo una laurea in Economia cum laude alla Bicocca di Milano, Alberto decide di specializzarsi con un master all’Università Bocconi, dove “ho potuto proseguire il mio percorso di studi in inglese, rendendo il mio profilo più appetibile per un mercato più ampio, come quello estero.” E, difatti, non si lascia sfuggire anche un’esperienza exchange negli USA, dove frequenta l’MBA program alla Kelley School of Business in Indiana.

“Finiti gli studi, – continua il giovane imprenditore – reduce da uno stage di consulenza di 3 mesi, ho capito che volevo entrare nel mondo delle startup.  Mi sono quindi recato a Berlino dove, attraverso Rocket Internet, un fondo tedesco  che fa da incubatole di note aziende online, sono riuscito ad entrare nella società di Helpling, una startup diffusa in diversi paesi e di cui io sono diventato co-founder della versione italiana e spagnola.”

In foto: Alberto Cartasegna
In foto: Alberto Cartasegna

Circa un anno fa, il grande cambiamento: “Ho cominciato a sentire prima un desiderio, poi una vera e propria necessità di tornare al concreto, di fare un grosso cambiamento di settore dall’online all’offline, un campo fra l’altro, in cui a livello imprenditoriale si stavano aprendo nuovi spazi”. Ed è cosí che comincia la nuova attività di Alberto che, con il socio Filippo Mottolese, a febbraio ha aperto a Milano MiScusi, il primo ristorante di quella che vorrebbe far diventare una vera e propria catena dell’Italian food, quello vero. “Osservando il il mercato – ci spiega – abbiamo notato un potenziale gap in quello che in realtà è molto amato: la cucina italiana. Da qui è partita l’idea di promuovere un prodotto di qualità, come quello della pasta fresca all’italiana che è diventato quasi un culto; rendendolo replicabile ed esportabile, senza però cadere nell’insidia della catena di montaggio”.

Un’idea fresca e giovane i cui frutti cominciano già a vedersi: “Il locale va molto bene e stiamo programmando nuove aperture, con un occhio all’estero. Ci piacerebbe infatti aprire in diverse città (la prima in arrivo potrebbe essere Berlino ndr.) per diventare un vero e proprio brand di riferimento del food italiano nel mondo.” E se anche il cibo è sempre stata una sua passione, Alberto confessa che “non mi sarei mai aspettato di finire a fare il ristoratore; lo stile di vita che conduco però è esattamente quello che sognavo. La soddisfazione di creare qualcosa di valore come quello che stiamo facendo, è assolutamente impagabile.”

Ed infine conclude con: “Non so se continuerò a fare quello che faccio oggi per sempre, quello che mi piacerebbe fare però è creare un’azienda in grado di funzionare anche senza di me. Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è che siamo in un mondo pieno di opportunità, ma quello che conta veramente è che, se si ha un’idea, bisogna metterla in pratica!”