COLOGNO MONZESE
A DIFESA DELLA SCUOLA D’ITALIANO NASCE IL COMITATO 16 MARZO

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Anna, Anita e Giovanni sono tre giovani ragazzi di Cologno Monzese, portavoce ufficiali del neo nato Comitato 16 marzo, sorto per sostenere l’importanza di un servizio come quello offerto dalla Scuola d’Italiano per Stranieri e dal Centro Interculturale delle Donne, da mesi sotto i riflettori per via della scelta amministrativa di non foraggiare più i progetti né tantomeno continuare con una convenzione che concederebbe almeno l’utilizzo degli spazzi comunali. Chiusura totale dei servizi quindi (ne avevamo parlato meglio qui e qui).

Il nome del Comitato, formato da una lunghissima lista di realtà territoriali e non, associazioni, forze politiche e singoli cittadini aderenti, richiama la data in cui si è svolta l’assemblea pubblica di enorme successo presso l’auditorium di via Petrarca (qui), durante la quale alla cittadinanza sono stati illustrati i percorsi portati avanti da molti anni dalle due realtà, e il livello qualitativo d’eccellenza dei servizi offerti, paragonabile a pochi altri simili in città e nella Città Metropolitana.

Il Comitato si pone come obiettivo la salvaguardia del Centro Interculturale delle Donne e del Centro di Lingua e Cultura Italiana per Stranieri di Cologno -ha spiegato Giovanni Si tratta di servizi d’eccellenza che non possono chiudere dato che non c’è una spiegazione razionale a questo, se non una presa di posizione ideologica di questa maggioranza. Il comitato tiene alta l’ attenzione su questi temi facendo pressione sulla giunta e parlando con i colognesi, sensibilizzandoli e spiegando loro la storia di queste realtà”.

 

I primi germogli di questo movimento popolare, si erano visti già a febbraio con un corteo di protesta contro la chiusura, e la img_3962permanenza in consiglio comunale per far sentire la propria voce. Con l’assemblea prima, e con la nascita del Comitato poi, è sbocciata ufficialmente una nuova realtà sociale, che partendo dalla palazzina di via Milano, dove tutt’ora hanno sede Scuola e Centro Donne, ha abbracciato un’infinità di sensibilità che in queste settimane stanno dando vita ad un’ulteriore singolare protesta, culturale e pacifica: un mail bombing a base di poesie di autori stranieri, così da intasare di versi in rima, le caselle di posta di sindaco e membri della giunta comunale. Una vera e propria campagna che ha dato vita all’hashtag #CulturaNonChiusura.

Durante la seduta consiliare dello scorso 29 marzo poi, il Comitato si è ripresentato in aula con striscioni e cartelli, per essere segno tangibile ed evidente di un movimento che non ha alcuna intenzione di mollare la presa. La loro presenza in aula è suonata come un “noi ci siamo“, che ha avuto impatto visivo notevole sul consiglio. “Effettivamente il Comitato è molto attivo e abbiamo in mente molto altro -ha spiegato AnnaSe l’amministrazione  vuole procedere sulla sua strada, noi comunque non smetteremo di far conoscere queste due splendide realtà alla cittadinanza, con distribuzione di volantini informativi, con una lezione aperta magari e con una raccolta firme per salvare i centri dalla chiusura, e non è detto che non si possa trovare una soluzione alternativa per una sede che sia a costo zero per il comune”. 

Durante la seduta consiliare non si è dibattuto della chiusura, ma a proposito degli spazi comunali assegnati a diverse realtà img_3958cittadine, come ad esempio uno per la sede dell’Inter Club, è intervenuto il capogruppo PD Giovanni Cocciro, mostrando come contraltare a questa scelta, quella di negare anche solo la sede ai due centri di via Milano, fautori di servizi al cittadino. Anche Loredana Verzino di CSD ha fatto un richiamo alla protesta in aula, plaudendo con favore all’alta partecipazione dei presenti.

Pd e CSD tra l’altro, sono due delle realtà politiche che hanno aderito al Comitato. Oltre a loro, e ad un numero molto alto di singoli cittadini, ecco comparire anche ANPI Cologno, Associazione Cittadini per la Salute, Associazione Culturale Benincomune, Associazione Oltre i Confini Onlus, Associazione QuiAltrove, CGIL Cologno, Cobas Cologno, Cologno Libera, Cologno Social Media, Coordinamento Donne Socialiste Area Metropolitana di Milano, FNP CISL Cologno, Libera Casa Contro le Mafie, MIMOPO Commercio Equosolidale, Partito Socialista Cologno, Rivista Poliscritture, Sinistra Anticapitalista, Sinistra Colognese e Unione Inquilini.

Attorno ai due centri dunque, alle insegnanti e agli utenti, si è davvero mosso un gran movimento, che Laura, una docente di scuola superiore a Cologno aderente al Comitato, legge così: “Credo che la nascita del comitato sia importante perché era da tanto che a Cologno non si registrava una cosa simile e perché segna anche un modo di stare insieme. Nell’assemblea han preso parola soprattutto i migranti e non noi, nelle riunioni del Comitato c’è un insieme minimo di pratiche condivise, si parla tutti e ci si ascolta, cosa non scontata, e così si sono avvicinate sì persone che gravitano su associazione e/o politica, ma anche tanti cittadini comuni, anche giovani. Secondo me il nervo che si è toccato è quello del bene comune, del sentire che la Scuola di Italiano ‘ti appartiene’ anche se non ne usufruisci direttamente, e che occorre prendersene cura“.