BUSSERO
IL RICORDO DEL CAV. MARCHESI E’ VIVO IN PAESE GRAZIE ALLE BORSE DI STUDIO

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Si è concluso domenica 2 Aprile con la premiazione ufficiale dei vincitori della borsa di studio “La mia Bussero“, il percorso che per tutto l’anno scolastico ha visto impegnati gli studenti di terza della scuola secondaria “Monte Grappa”, nel ricordo del Cav. Piero Marchesi, a distanza di 100 anni dalla sua nascita e di 40 anni dalla pubblicazione del suo libro “Bussero raccolta di notizie storiche”. Di quanto il Cav. Marchesi ha fatto per la sua amata Bussero e di quanto fosse attaccato alla sua terra ne abbiamo ampiamente parlato QUI, anche se durante la premiazione che si è svolta in una gremitissima aula consiliare, il ricordo di Pietro Marchesi ha continuato ad essere vivo tra i presenti, grazie alla testimonianza delle numerose persone che hanno avuto la fortuna di incrociarlo e condividere con lui un pezzo di storia busserese.

IL CONCORSO LA BORSA DI STUDIO E I VINCITORI

Lorenzo Bronzi e Giorgia Pivetta mentre ritirano l'assegno
Lorenzo Bronzi e Giorgia Pivetta mentre ritirano l’assegno

Sono Tessa Pellegatta, Simona De Maio, Lorenzo Meregalli, i tre ragazzi “segnalati”, dalla giuria che sono stati omaggiati di un premio di consolazione, un orologio, a testimonianza del tempo che scorre, ma che allo stesso tempo è in grado di fissarsi, mentre i vincitori della borsa di studio istituita dalla famiglia Marchesi, alla memoria del Cav. Pietro Marchesi, intitolata “La mia Bussero”, sono stati Giorgia Pivetta e Lorenzo Bronzi, a cui è andato un assegno  del valore di 500 euro, consegnato dalle figlie Wilma e Domitilla Marchesi e dalla Dott. ssa Maria Cristina Carletti, del Banco di Desio. GUARDA IL VIDEO 

Lorenzo Bronzi ha scelto di rappresentare la bellezza di un paese dall’aspetto diverso ma con persone che non cambiano mai nel carattere, raffigurando il Cav Marchesi mentre leggeva il suo libro con una fotografia di una Bussero vecchia e un’altra di Bussero nuova. Il Municipio negli anni ’20 e come si presenta ora, invece, il tema scelto da Giorgia Pivetta, rappresentato con l’uso dei colori e del bianco e nero per riferirsi al passaggio d’epoca.

” Con queste borse di studio la mia famiglia vuole rendere omaggio a nostro padre Pietro Marchesi nel centenario della sua nascita–  ha ricordato la figlia del Cav. Marchesi Domitilla Marchesi– chiedendo  ai ragazzi di terza media di rievocare la figura attingendo al libro da lui scritto sulla storia di Bussero e ascoltando i racconti di chi lo ha conosciuto“. “Non è stato per nulla facile scegliere i vincitori –ha dichiarato la giuria composta da Maria Rusnati, Aldino Galli e Innocente Girardelli– tutti i 65 lavori erano meritevoli e molto belli, ma abbiamo dovuto decidere, e per farlo abbiamo pensato di non valutare le tecniche pittoriche, ma la rappresentazione di quello che meglio interpretava l’idea della figura di Pierino (così erano soliti chiamarlo in paese) Marchesi”. Un lavoro straordinario -ha sottolineato il Sindaco Curzio Rusnati- di cui va dato il giusto merito alla famiglia per aver contribuito alla memoria di questo paese, perché la figura del Cav. Marchesi è un pezzo importantissimo della storia di Bussero“.

Un lungo percorso, che si è potuto concretizzare – ha sottolineato la consigliera delegata Ornella Ponzellini- solo grazie al grandissimo impegno della famiglia, della scuola e delle insegnanti, a testimonianza di un passato, che non è cancellato ma che proprio per il coinvolgimento dei ragazzi, diventa risorsa e progettualità. Solo aumentando la consapevolezza dell’appartenza a un territorio e al suo tessuto sociale, saremo in grado di affrontare meglio le naturali difficoltà e  i necessari cambiamenti che ci impone la società”.

ANCHE IL SINDACO PARTECIPA “FUORI CONCORSO” 

Il sindaco Curzio Rusnati mentre legge il suo scritto fuori concorso
Il sindaco Curzio Rusnati mentre legge il suo scritto fuori concorso

Un sindaco deve parlare poco, bene, ma sopratutto poco”. E’ una frase che piace spesso ricordare in pubblico al Sindaco di Bussero Curzio Rusnati, che ha affidato a queste intense e appassionate righe il suo discorso istituzionale, prima delle premiazioni,  volendo partecipare anche lui, “fuori concorso”.

” La mia Bussero é infanzia di campi, cortili e di strade sterrate, è tanto oratorio, corse, sudore e ginocchia sbucciate. E,’ nelle nebbie e nel sole, un silente paese. La mia Bussero è amici fidati, giovani amori e luoghi lontani, come da tutti i giovani sognati. E’ una calda e sicura culla, con la città però ad un passo, Milano, che chiama, che soffia, che offre, che urla. E poi case, e nuove cose. E’ gente diversa e nuove storie e nuovo sangue per questo paese. Un futuro che avanza, veloce e rabbioso a volte, un poco ci ha schiacciato. Ma Bussero incassa, si trasforma e riparte,  ritrova se stessa, più aperta, più viva e più pronta di prima, io credo. Quindi tutto si acquieta. Non c’è  più vecchio e nuovo, ma solo persone che vivono un luogo, solo persone che si sentono a casa. Una piccola città, perché questo è diventata Bussero, matura, equilibrata e risolta, di cui oggi ho l’onore di essere custode. Festeggiamo oggi qui i cento anni dalla nascita di una persona, che ha vissuto e ha cercato di interpretare e raccontare l’anima di questo paese. Un’anima fondata sulla memoria dei luoghi e delle persone, un’ anima fatta di equilibrio e di responsabilità, di grande passione civile e politica, di uno stile che mette al centro sempre sobrietà e concretezza e sempre le persone, per un paese sano e vivibile, un paese di persone per bene che qui, stanno bene, un paese convinto che costruire cultura, natura e bellezza, significa costruire ogni giorno il proprio futuro. Oggi come allora, ne è raccontato nel libro, voglio dire a questi ragazzi: voi siete quelli di Bussero, gente che ha una storia, gente che ha sempre qualcosa da dire, gente che non si tira indietro mai, che misura il mondo con il metro della fatica e del rispetto, come i contadini del libro del cavalier Marchesi. Voi siete quelli di Bussero, un po’ strambi a volte, come dicono in giro, ma sempre veri e sinceri”.

COSI’ L’EX SINDACO ALDINO GALLI: TRA UN APPASSIONATO RICORDO E NUOVE SFIDE

Aldino Galli, ex sindaco di Bussero
Aldino Galli, ex sindaco di Bussero

Si percepisce tutto il calore umano e anche una certa dose di sentita emozione, nel discorso di Aldino Galli, giurato del concorso “La mia Bussero”, ma sopratutto Sindaco ai tempi del Cav. Marchesi, con il quale non ha paura di sottolineare ,”abbiamo avuto un rapporto di continua dialettica, a volte accesa e di vedute diverse, ma sempre di grande stima e rispetto“. E l’omaggio che gli ha voluto fare ricordandolo come “infaticabile uomo, umile, pacato, generoso e persona molto colta ed istruita che si messo a disposizione per la comunità busserese“, è un bellissimo quadro che racchiude tutto il loro rapporto e tratteggia molto bene chi era il Cav. Marchesi e quello che ha rappresentato per il suo paese. “Non erano tempi facili- ha ricordato Aldino Galli– e la sua classe, è stata particolarmente sfortunata, costretta dopo due anni di leva obbligatoria a partire per la guerra e poi prigioniera nei campi di sterminio e protagonista del dopoguerra e della ricostruzione dell’Italia. Ma Pierino, da persona tenace e determinata com’era, non si è perso d’animo e fin da subito ha messo a disposizione della comunità busserese tutto il suo sapere. Ultimo di 5 figli, ha avuto l’opportunità di istruirsi più degli altri, ha  fondato poi l’associazione  Ex combattenti e reduci e ha ricostruito i fogli matricolari degli ex soldati, garantendo così a loro così un piccolo contributo, la pensione e una corsia preferenziale per l’ingresso nel mondo del lavoro, non poca cosa vista la situazione economica particolarmente disastrata di allora”.

Coofondatore della Cooperativa Agricola di Consumo, ha ripristinato il mulino per macinare il frumento per fare il pane in paese senza la necessità di spostarsi nei paesi limitrofi, ha comprato la macchina per trebbiare. il trattore per arare, eliminando la ranza e  facendo così risparmiare tempo e tanta fatica ai suoi concittadini. Solo in un secondo momento, si è dedicato alla storia del suo villaggio, grazie anche all’aiuto del Parroco che gli ha messo a disposizione l’archivio parrochiale, e dell’amministrazione comunale che ha aperto l’archivio comunale. Proprio da quel momento si è intensificato il rapporto con l’ex sindaco Aldino Galli, che essendo politicamente schierato, avrebbe voluto che nel suo libro fosse entrato più nel merito della storia, narrando la difficoltà e la miseria delle gente di allora. “Ma lui -ricorda molto bene Galli- guardandomi con il suo sguardo pacato e sorridente mi disse che non era d’accordo, che non aveva la stoffa per fare lo storico ed entrare nel merito della questione, preferendo invece scrivere la storia di Bussero così come l’aveva conosciuta”. Ne venne fuori poi un manufatto stampato dalla Cassa Rurale in 1000 copie e fu un successo, perché la gente di Bussero grazie a quel libro ha potuto riscoprire il proprio paese, mentre i nuovi residenti hanno potuto conoscere meglio chi li ha accolti.

Una ricostruzione sociale, storica e politica quella di Aldino Galli, che attraverso il ricordo dell’amico è poi terminata con l’augurio che tra i  ragazzi che hanno partecipato al concorso, almeno uno, possa un giorno impegnarsi per  ricostruire e dar  voce alla famiglia Bussero, estinta nel 1822 con Marianna Bussero, ma  conosciuta già nel 1200 come una delle più importanti famiglie milanesi. Ma il vero colpo di scena è arrivato quando proprio l’ex sindaco, durante la cerimonia, ha incalzato il sindaco Rusnati e i presenti in sala, proponendo loro di rompere la tradizione che solitamente vuole assegnare la massima onoreficenza cittadina del Perin d’Or a persone che si sono distinte in campo sociale, per consegnarlo alla memoria di due persone che hanno riscoperto la storia di Bussero per fissarla in un libro: Pietro Marchesi e Stefano Sioli. “A questo punto -se siete d’accordo propone Galli ai presenti-invece che la consueta raccolta di firme, propongo di sottoporre al Sindaco un lungo applauso per sottoporre la petizione”. “Come fare a dire di no -sorride il sindaco Rusnati- anche se a dirla tutta, lascio l’obbligo morale al sindaco che verrà, augurandomi di potermene assumere l’onere e l’onore”.

Al temine della cerimonia i doverosi ringraziamenti da parte della famiglia all’amministrazione comunale, nella persona della consigliera Ornella Ponzellini, che ha sostenuto con entusiasmo l’ iniziativa, alla scuola e alla vicepreside Prof.ssa Barbara Seleri, e a tutte le insegnanti, in particolare Maria Rosa Tremolada, e a Ersilio Gadda di Photosystem, per aver ridato vita a fotografie sbiadite solo dal tempo.

 GUARDA QUI TUTTE LE FOTO DELLA GIORNATA
  • I ragazzi premiati insieme all'amministrazione, la famiglia marchesi, la giuria e la scuola
  • Il Sindaco Curzio Rusnati con la vicepresedide Prof.ssa Barbara Seleri e la Prof.ssa Mariarosa Tremolada
  • Le ragazze
  • Giorgia Pivetta, vincitrice della borsa di studio mentre illustra il suo lavoro
  • Lorenzo Bronzi e Giorgia Pivetta mentre ritirano l'assegno
  • Il pubblico in sala
  • L'ex sindaco Aldino Galli ricorda il Cav. Marchesi
  • I ragazzi in attesa della proclamazione dei vincitori della borsa di studio
  • Il pubblico in sala
  • Aldino Galli, ex sindaco di Bussero
  • La prof.ssa Mariarosa Tremolada
  • Alcuni dei lavori dei ragazzi
  • La giuria composta da Maria Rusnati (al centro) Aldino Galli (a sinistra) e Innocente Girardelli (a destra)
  • Il pubblico in sala
  • Il sindaco Curzio Rusnati mentre legge il suo scritto fuori concorso
  • Lorenzo Bronzi e Giorgia Pivetta mentre ritirano l'assegno della borsa di studio alla memoria del Cav. Marchesi
  • La giuria con il Sindaco
  • I lavori premiati con la borsa di studio
  • La famiglia Marchesi