VIMODRONE
LA CITTÀ SCHIERATA ANCORA CONTRO LE MAFIE IN UNA GIORNATA DEDICATA AL RICORDO DELLE VITTIME

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Il 21 marzo scorso si è svolta la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita nel 1996 da Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, fondata da Don Luigi Ciotti.

Sabato 1 aprile il Comune di Vimodrone perpetua il ricordo verso queste vittime  con la cerimonia pubblica ‘Memoria e impegno contro le mafie, in ricordo di Lea Garofalo e Francesco Vinci’, che vedrà la firma dell’atto di gemellaggio fra i comuni di Vimodrone e Cittanova  presso l’Auditorium civico alle ore 10.00. Un’amministrazione, quella del primo cittadino Brescianini, da sempre impegnata nella lotta a tutte le criminalità in favore della legalità e che nel 2016 aveva portato in città lo stesso Don Ciotti per l’inaugurazione della biblioteca intitolata a Lea Garofalo, consegnandogli contestualmente la cittadinanza onoraria.

Lea Garofalo è stata vittima innocente in quanto testimone di giustizia, assassinata dall’ex compagno Carlo Cosco uomo dell’a ‘Ndrangheta, con il quale a soli 13 anni era scappata dalla Calabria nella speranza di un futuro diverso a Milano, dove invece aveva ritrovato lo stesso scenario di sangue dei luoghi che aveva lasciato. Alla denuncia dei traffici del compagno, scattò per lei e per la figlia il programma di protezione testimoni, ma Lea cadde in un agguato poco prima del processo e venne rapita il 24 novembre 2009 in zona Corso Sempione a Milano.

Anche Francesco Vinci fu vittima innocente in quanto appassionato difensore della legalità. Accusò pubblicamente la ‘Ndrangheta “di esse­re respon­sa­bi­le non sol­tan­to dei disor­di­ni, del­la pau­ra, dei ricat­ti, ma anche di esse­re stru­men­to di arre­tra­tez­za eco­no­mi­ca e cul­tu­ra­le”. A soli 18 anni, decise di schierarsi a favore del riscatto sociale per tutti i suoi coetanei, ma venne assassinato il 10 dicembre 1976, per sbaglio, in quanto l’attentato era destinato al cugino.