Tra i 482 comuni italiani che si sono dimostrati sensibili all’emergenza rifugiati, dal 16 marzo comparirà anche Segrate. Durante l’ultima seduta della Giunta comunale è stata infatti approvata l’adesione allo SPRAR, ovvero il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, che sotto sollecitazione del Ministero dell’Interno e dell’ANCI intende rispondere al bisogno di accoglienza da parte dei comuni.
Il progetto di Segrate ha previsto delle operazioni di tipo integrato, che oltre al vitto e all’alloggio contemplino la prestazione di servizi alla persona quali l’insegnamento della lingua italiana, l’orientamento legale, conoscenza del territorio e percorsi individuali di inserimento lavorativo attraverso mansioni di pubblica utilità, come la pulizia delle strade, dei parchi e dei giardini, in un progetto di integrazione dei nuovi cittadini nella comunità segratese.
Gli alloggi all’interno delle quali verranno ospitati i rifugiati verranno forniti da enti esterni e non dal Comune in sé, mentre il cofinanziamento da parte dell’amministrazione, pari al 5% del totale necessario, non sarà erogato in denaro ma attraverso la messa a disposizione del personale dedicato, lasciando così il restante 95% al Ministero dell’Interno.
“Aderendo alla rete SPRAR il Comune diventa protagonista di un progetto serio di integrazione e inclusione, programmato, trasparente e non lasciato all’estemporaneità o allo stato d’emergenza del momento – ha spiegato Paolo Micheli, sindaco del Comune di Segrate – Potremo attuare clausole di salvaguardia che garantiscano l’arrivo di un numero congruo di rifugiati, al massimo tre o quattro nuclei familiari, esentando l’Amministrazione da ulteriori e caotiche forme di arrivo, che ci consenta di gestire al meglio l’accoglienza e aiutare veramente queste persone in questo momento delicato della loro vita, condividendo questo percorso di inserimento con le parrocchie e le diverse realtà di volontariato locali che da anni si occupano di tematiche legate alla solidarietà e con gli altri comuni aderenti alla rete”.
Una positiva tendenza al cambiamento e all’inserimento che si manifesta attraverso i numeri: solo in Lombardia i rifugiati inseriti in progetti di inclusione ammontano a 1.580, mentre in Italia sono 25.838 le persone accolte dai comuni che hanno aderito allo SPRAR.