Giorno molto importante quello di lunedì 13 marzo per la città di Pioltello. La ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, si è recata in visita presso il plesso scolastico Mattei Di Vittorio di via Bizet, al quartiere Satellite. La città si era gi trovata sotto i riflettori il 7 marzo, quando la Commissione parlamentare sulle Periferie si era recata in visita proprio al quartiere Satellite, in seguito alla vittorio di 1 milione e 200mila euro da parte del Comune per la riqualificazione delle zone periferiche (ne abbiamo parlato qui). “Sono dimostrazioni della centralità che in questi mesi ha conquistato la nostra città, di cui siamo estremamente soddisfatti e che ci rende fiduciosi che la strada intrapresa sia quella giusta” ha dichiarato la sindaca Ivonne Cosciotti.
Il plesso di via Bizet è composto da due scuole elementari e due medie, che accolgono circa 2.000 studenti, con una percentuale di bambini stranieri di prima e seconda generazione vicina all’80%. A fare da Ciceronealla ministra è stata la dirigente del plesso, Carmela Merone, insieme alla sindaca Cosciotti e l’assessora alla Scuola, Integrazione scolastica e Multiculturalità, Maria Gabriella Baldaro. Durante la mattinata la ministra ha assistito a un breve saggio di poesie e pensieri sulla multiculturalità e integrazione, messo in scena dai bambini delle elementari, che le hanno anche consegnato dei disegni, che Fedeli ha promesso di appendere nell’ufficio di Roma.
Durante l’incontro la ministra Fedeli ha dichiarato: “Dobbiamo mostrare al Paese che frequentare scuole come quella di Pioltello è un’opportunità, al contrario di quello che pensano coloro che dicono che laddove ci sono scuole multiculturali la qualità dell’insegnamento è più basso. Noi vogliamo ribaltare questa prospettiva con una serissima campagna di valorizzazione di realtà come questa. Intanto stiamo già lavorando a un evento per la presentazione dei saperi e delle competenze delle scuole d’Italia. Centrali saranno i temi dell’integrazione e della multiculturalità. Come esempi per il nord Italia sceglieremo le scuole di Pioltello, vero modello di buone pratiche”. Parole, queste, che hanno riempito d’orgoglio la sindaca Cosciotti, la quale ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di poter diventare un modello di studio per scuole d’Italia, alla ministra Fedeli chiediamo di continuare a sostenerci su questa strada, aiutandoci a portare fuori dalla scuola le buone pratiche”. “Dobbiamo proporre soluzioni e sicurezza a quella parte della città che vede con diffidenza la presenza di stranieri in città, in modo che colgano la multiculturalità come un’opportunità” ha concluso.
La visita è poi proseguita con incontri con i ragazzi stranieri che seguono i corsi di italiano e di altre materie e con gli adulti che studiano l’italiano e la Costituzione Italiana per ottenere la cittadinanza italiana. È stato in seguito offerto un coffè break dalle mamme del progetto ‘Ripartiamo Insieme’, condotto da Francesca Cirillo dell’associazione Relazioni. A seguire un incontro in aula magna, a cui hanno partecipato la giunta e rappresentanti delle scuole pioltellesi. Per l’occasione è intervenuta l’assessora Baldaro che ha chiarito che “Per un’integrazione scolastica efficace e veramente autentica purtroppo le risorse sono sempre meno mentre i bisogni crescono, ma a Pioltello le sfide non ci spaventano, siamo una realtà ricca di vita e opportunità. Per noi la Buona scuola significa una scuola per tutti”.
Proprio le critiche, infatti, per l’occasione non sono mancate: gli interventi del pubblico hanno difatti sottolineato alcune criticità, come la mancanza di Facilitatori culturali di ruolo nella scuola, la difficoltà ad accedere a bandi e il problema delle supplenze e della necessità di evitare classi scoperte o un turn over di insegnanti troppo alto. La ministra Fedeli ha risposto a tutte le osservazioni, affermando che si attiverà “perché la figura del Facilitatore culturale venga ripristinato e diventi strutturale, perché solo così possiamo rendere concreto il nostro impegno per una scuola aperta e inclusiva”.
Infine, è intervenuto il preside dell’Ics Iqbal Masih, Roberto Garroni, in merito alla tendenza di molti genitori italiani a spostare i propri figli in scuole con pochi stranieri, nell’illusione che quello sia “il meglio per i loro figli”: “Bisogna ricreare la fiducia nel territorio, promuovendo un cambiamento culturale nella testa e nel cuore dei nostri concittadini. La politica in questo è molto importante – ha dichiarato il preside – e l’attuale amministrazione di Pioltello, a mio parere, sta lavorando bene in questa direzione”. A tal proposito, infatti, la ministra Fedeli ha ricordato come la scuola Mattei Di Vittorio offra ai ragazzi l’opportunirà di vivere “un’esperienza formativa molto simile a quella dei ragazzi universitari che frequentano l’Erasmus: come loro sono stimolati dalle differenze e dalla multiculturalità, perché hanno la possibilità di crescere a contatto con culture diverse, essere curiosi, preparandosi alla vita che troveranno al di fuori della scuola”.
Ultima tappa della mattinata è stata la visita alla scuola primaria di via Molise, del plesso scolastico di Iqbal Masih. Qui i bambini hanno recitato poesie e frasi sulla multiculturalità, offerto doni alla ministra e si sono esibiti in una filastrocca scioglilingua della tradizione ambrosiana. Poi tutti in mensa per mangiare insieme all’allegra esuberanza dei bambini.
Presenti all’incontro anche l’onorevole Simona Malpezzi, pioltellese, componente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati e della Commissione Bicamerale Infanzia e adolescenza; i rappresentanti statali e regionali della scuola milanese e lombarda, Marco Bussetti, dirigente dell’Ufficio scolastico di Milano e della Città metropolitana e Delia Campanelli, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. Presenti anche presidi e dirigenti delle scuole di Pioltello: Roberto Garroni; Claudio Bianchi dell’Enaip; Amelia Melotti del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia); Sergio Colella dell’Itcs Schiapparelli Gramsci; Cristina Comini dell’Itis Macchiavelli.