Data importante quella del 6 marzo, quando la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle periferie si è riunita presso il Centro Civico di via Leoncavallo 36 per discutere della situazione del quartiere Satellite di Pioltello. Il quartiere rientra tra le zone periferiche della Città Metropolitana di Milano che hanno ricevuto un finanziamento dal governo di 40 milioni di euro, attraverso il ‘Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie’. Nell’ambito di tale progetto, Pioltello si è aggiudicata 1 milionee 200mila euro (a cui si aggiungeranno 800mila euro di risorse comunali).
Presenti all’incontro anche assieme alla sindaca, Ivonne Cosciotti, al parroco del Satellite, don Luigi, Francesca Cirillo della cooperativa ‘Relazioni’, Valentina Pometta dell’UfficioStranieri e i dirigenti del Comune Andrea Novaga e Serena Bini. Per l’occasione la sindaca Ivonne Cosciotti ha sottolineato le caratteristichepeculiari del Satellite: “Chiedo alla Commissione che, oltre al bando,siano predisposte delle azioni strutturali e legislative. Il Satellite èprevalentemente un quartiere privato e questo ci impedisce molto spesso diintervenire dove vorremmo – ha spiegato – .Il nostro prossimo obiettivo è creare delle condizioni dihousing sociale sugli immobili privati, trovare le soluzioni finanziarieper azzerare i debiti su affitti e soprattutto utenze, e ridare allepersone la possibilità di vivere dignitosamente e nella legalità”. Cosciotti ha poi proseguito spiegando come la situazione del quartiere sia “molto critica”: ad esempio, circa il 50% degli alloggi sono sottoposti ad asta giudiziaria, situazione che, prosegue “non può essere risolta dal solo Comune, ma si devono trovare sinergie istituzionali”.
Appello, quello della sindaca, che non è passato inosservato, come testimoniano le parole di Andrea Causin, presidente della Commissione: “Ringrazio il sindaco per averci illustrato inmodo così preciso la situazione del quartiere Satellite e il progetto chelo riguarda, uno dei pochi che non lavora solo sugli immobili, masoprattutto opera sulle relazioni, e per questo è ancora più interessante”. “Allo stesso tempo – ha continuato – accogliamo l’invito della sindaca Cosciotti a lavorare sia sull’erogazione di contributi, che da un punto di vista legislativo conle realtà, come il Satellite, in cui gli immobili sono prevalentemente
privati, visto che questo, oggettivamente, limita di molto le possibilità dell’intervento pubblico”.
L’incontro è poi proseguito con la presentazione da parte della dottoressa Serena Bini del ‘Progetto’: l’intervento si muove su più livelli con l’obiettivo di contrastare il degrado, lavorando su tre gruppi sociali: le donne, i giovani e i disoccupati. L’obbiettivo dev’essere quello di riqualificare il territorio, aumentando anche la coesione sociale e la sicurezza. All’interno di questi obiettivil’Amministrazione ha declinato dieci azioni, nove di queste orientate al sociale – per favorire lavoro, integrazione, partecipazione, assistenza ededucazione – e una di carattere edilizio, per la riqualificazione del centro sportivo di via Leoncavallo.Un progetto complesso, quindi, che si svilupperà nell’arco di tre anni, a partiredal 2017, e che vedrà impegnati, oltre al Comune, 16 soggetti cittadini e non.
Un intervento degno di nota è stato anche quello di don Luigi, che ha richiamato l’insegnamento di don Milani, spiegando come siano necessari interventi forti per favorire l’accesso all’istruzione dei ragazzi stranieri, per i quali lepossibilità di interrompere il percorso di studi sono doppie rispetto aicoetanei italiani.
In chiusura ha preso la parola Francesca Cirillo, che ha illustrato le attività di promozione sociale, in particolare rivolte alle donne, che la cooperativa ‘Relazione’ ha posto inatto in questi anni al Satellite. Iniziative come il ‘Girotondo della socialità’, con donne provenienti da 25 paesi; il ‘Laboratorio di cucina’, incui si insegnano le ricette dei diversi paesi; ‘Ripartiamoinsieme’, per favorire l’inserimento e combattere la dispersione scolastica; e infine il ‘Progetto di sartoria’, in cui due donne pakistane stanno insegnando adaltre donne l’arte del cucito. Progetto questo, ha concluso la sindaca, “che sarebbe bello trasformare in unlavoro, magari coinvolgendo sarti e stilisti milanesi, che qui potrebberoaprire dei laboratori”.