COLOGNO MONZESE
MEDIAZIONE LINGUISTICA E LABORATORI D’INGLESE NELLE SCUOLE

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“Quando si costruisce una casa si parte dalle fondamenta

 e nella costruzione della comunità di domani è necessario partire dalle nostre fondamenta che sono i bambini, spesso vittime inconsapevoli di gravi situazioni di disagio. Penso che i servizi che stiamo per attivare siano dei validi ed efficaci strumenti per la crescita per la nostra Cologno. Sono soddisfatta di quanto stiamo costruendo”.

Con queste parole l’assessora Dania Perego ha ufficialmente comunicato l’inizio di due progetti pensati per le scuole, ai quali aveva spesso fatto cenno ultimamente, soprattutto relativamente all’ormai nota vicenda della chiusura della Scuola d’Italiano per stranieri. “I soldi verranno dirottati per servizi di mediazione e integrazione nelle scuole“, aveva detto allora Perego, e il 15 marzo la Giunta ha dato il via a questo percorso deliberando servizi di mediazione culturale nelle scuole statali dell’obbligo, nelle paritarie e in quelle per la prima infanzia.

Si tratta di ore di mediazione dedicate per i bambini più in difficoltà, e di corsi d’italiano riservati ai piccoli stranieri che ne avessero bisogno nelle scuole primarie e medie. I progetti sono mirati ad un inserimento più semplice dei bambini stranieri nel mondo scolastico, che possa poi riversarsi su più semplici comunicazioni tra scuola e famiglia, con attenzione particolare a chi si è appena trasferito in città. Questo si evince dal documento comunale, che parla anche di “concretizzare pari opportunità di istruzione, diritto allo studio e favorire il processo di integrazione dei minori stranieri attraverso la promozione del successo scolastico“.

A proposito, il sindaco Angelo Rocchi legge la delibera di Giunta in senso ampio: “abbiamo previsto degli strumenti di integrazione reale e di potenziamento della nostra offerta educativa che, veicolati dalla scuola, potranno senz’altro avere dei risultati molto favorevoli per lo sviluppo equilibrato del nostro tessuto sociale” . La seconda parte del progetto in partenza, non andrà a coinvolgere solamente i bimbi stranieri, anche, ma tutta la popolazione scolastica delle primarie di secondo grado, che potranno usufruire di laboratori per l’approfondimento della lingua inglese.

La comunità annovera una percentuale di residenti stranieri eccezionalmente elevata, che sfiora il 17% -conclude Rocchi- Noi rispetto all’esigenza di una integrazione reale possiamo vantare il dispiego di politiche a tutto campo che partono dalla scuola, per coinvolgere, oltre ai servizi comunali, anche associazionismo, volontariato e  parrocchie  in molteplici attività concertate e condivise”.