CERNUSCO SUL NAVIGLIO
PRIMARIE DI COALIZIONE NEL CENTRO SINISTRA: UNA POLTRONA PER TRE.

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Si è svolto lunedì 20 marzo, presso la Casa delle Arti di Cernusco sul Naviglio, l’incontro tra i candidati per le primarie del centro-sinistra, rispettivamente Ermanno Zacchetti e Maurizio Rosci per il PD e Daniele Restelli per Vivere Cernusco. E’ stato un importante momento di confronto tra i candidati e gli oltre 300 cittadini, molti ad onor del vero, addetti ai lavori e militanti delle forze politiche cernuschesi. Tutto come da copione insomma. Domande abbastanza prevedibili, come anche alcuni punzecchiamenti tra i due aspiranti sindaci del PD, in un’immagine che tra i due litiganti il terzo potrebbe quasi approfittarne. Sono candidati molto diversi tra di loro, per esperienza, età e visione dell’amministrazione locale, ma che restano “accomunati da una serie di valori di fondo”, come più volte hanno ammesso anche gli stessi protagonisti.Diversità e punti di contatto che non hanno tardato a saltare fuori durante le domande del pubblico e della stampa locale tra cui anche noi di fuoridalcomune.it, prima tra tutte quella che riguarda le intenzioni, per i possibili futuri sindaci, circa l’ampliamento del centro commerciale Carosello, tema caldo questo che ha visto a pochi mesi dal voto l’uscita dalla maggioranza di un’alleato storico come Sinistra per Cernusco . Daniele Restelli si tiene su posizioni più neutre, ricordando che un atto di indirizzo non rappresenta ancora alcuna decisione definitiva: “Credo che aver subito, dalla nascita del Carrefour da oggi, le decisioni di un comune vicino ci abbia penalizzato – dichiara – Oggi abbiamo la possibilità di sederci al tavolo delle trattative e dettare delle regole ben precise. Dopo, il Consiglio avrà la possibilità di accettare o rifiutare la proposta”. “Un no a priori lo ritengo comunque sbagliato” conclude Restelli. Molto più decise, invece, le risposte di Rosci e Zacchetti, che sembrano però andare in due direzioni opposte. “Personalmente vorrei essere fino in fondo convinto che Cernusco abbia molto da guadagnare da quest’operazione. Non solo in termini economici, ma anche in termini di tutela del verde – ha dichiarato Maurizio Rosci -. Bisogna valutare le conseguenze sul traffico passante e sul commercio locale. Se fossi eletto Sindaco vorrei sedermi al tavolo delle trattative e valutare bene i termini dell’accordo nell’interesse dei cittadini cernuschesi. L’assessore Zacchetti, invece ha espresso il bisogno di “tenere in conto due cose: la prima è che guida Carugate, non Cernusco, e se Carugate decide di andare avanti anche noi dovremmo farlo – ha dichiarato confermando i timori espressi in precedenza da Restelli -. In secondo luogo, il fatto che non partiamo da una realtà in cui il centro commerciale non c’è, ma da una realtà in cui il Carosello già esiste, così come ci sono in giro altri centri commerciali che crescono. È più facile portare su Cernusco gente che già gravita in queste zone, piuttosto che dirottarla verso altri centri commerciali”. Riguardo le conseguenze sul commercio locale, materia di cui lo Zacchetti ha delega assessorile si mostra più ottimista: “Credo che il commercio cernuschese abbia tutta la forza per essere attrattivo nonostante il Carosello”.Il secondo punto saliente della serata ha riguardato il recupero delle aree dismesse, come l’area ex Garzanti e l’ex albergo Melghera, per le quali da anni continuano a susseguirsi progetti che poi non vedono la luce (ne abbiamo parlato qui). Su questo tema, tutti concordano su un punto: bisogna fare qualcosa, non si può più andare avanti in questo modo. Se sull’ex Garzanti, c’è una comunione di intenti volta a renderla un’area ‘di cerniera’ tra zone abitative e zone lavorative, con “la possibilità di mettere gli spazi a disposizione delle start-up locali”, sull’ex albergo Melghera saltano fuori i primi attriti: il piano di Rosci sembra essere molto ambizioso ed è quello di “demolire il rudere per costruire la famosa terza stazione della metropolitana”, Zacchetti replica: “Ho partecipato agli incontri con i comuni e la Città Metropolitana di Milano sul bando per la riqualificazione delle periferie e posso affermare che la costruzione della terza stazione non è in programma – ha risposto con decisione -. Inoltre, ci vorrebbero per lo meno 1 milione di euro per demolire il rudere”.Non sono mancati, ovviamente, punti di contatto e di unità: come la necessità di promuovere un’integrazione dei servizi alla persona, la necessità di essere più attrattivi per i ragazzi ed i giovani di Cernusco ed offrire loro maggiori stimoli culturali e sportivi e, soprattutto, il modo in cui gestire la questione dei profughi che Cernusco si è trovata e si troverà ad accogliere (ne abbiamo parlato qui). Su questo la concordanza è totale:Solo coinvolgendo la città stessa è possibile fornire una risposta adeguata” ha dichiarato Zacchetti. Abbiamo potuto costatare come l’arrivo dei primi 4 ragazzi stranieri non abbia comportato problemi di convivenza, anzi. I ragazzi hanno perseguito con successo i percorsi di integrazione, partecipando al servizio volontario e ad altre attività cittadine” ha ricordato Restelli. “Il problema va condiviso – ha fatto eco Rosci –. Il rischio è quello di creare una serie di ghetti che generino situazioni di insofferenza. l’integrazione è la strada da seguire”.La serata si è infine conclusa in un clima di partecipazione e trasporto, nel quale i candidati hanno riaffermato la loro volontà a sostenere, nella corsa per la carica di sindaco, il futuro vincitore, come peraltro ribadito anche al momento della sottoscrizione del manifesto programmatico Il sindaco uscente, Eugenio Comincini, si è dichiarato soddisfatto del “dibattito leale, corretto, dove sono emersi i punti di contatto e le peculiarità dei tre candidati” e del clima di “grande e bella partecipazione”.
Le votazioni si terranno domenica 26 marzo dalle ore 08.00 alle ore 20.00 nei seggi di Piazza Matteotti e di Piazza Ghezzi