Niente da fare. Le residue speranze di compiere un’epica rimonta e conquistare la permanenza in A2 senza passare dall’incognita playout si infrangono contro la Fassi Albino. La squadra bergamasca si impone con ammirevole autorità al PalaPessano per 42-69 e infligge un duro colpo al morale delle carugatesi alle soglie del momento più delicato della stagione.
Coach Re si affida al collaudato quintetto che vede Rossi play, Beretta guardia, Colli e Scarsi ali e Correal pivot, con Albano, Diotti e Picco pronte a ricevere minuti importanti dalla panchina. Dall’altra parte c’è una squadra che ha qualche problema con Lussana out e Silva in precarie condizioni fisiche, ma che ha dimostrato ampiamente di avere qualità e profondità nel roster. Fin dai primi possessi si intuisce che per la Castel non sarà facile: Albino scappa via nel punteggio e, ancora peggio, dimostra di riuscire a contenere tatticamente Correal, costretta ad un irreale 3/15 dal campo. Il primo quarto si conclude 11-21 con la squadra ospite assoluta padrona del campo e in grado di mettere in vetrina la ex Manzini, a segno con 12 punti e un efficace 5/11.
Passano i minuti, ma per Carugate le cose non migliorano: le biancoazzurre tirano male (concluderanno con il 28,3% da due e il 20% dall’arco) e, nonostante gli aggiustamenti tattici con ogni tipo di zona provata, continuano a subire la vena realizzativa delle bergamasche. Si va al riposo lungo sul punteggio di 21-36 con l’unica buona notizia di riuscire a fare la voce grossa a rimbalzo (46-40 a fine gara) grazie soprattutto alle doti di Albano.
I successivi 20 minuti non aggiungono molto all’incontro: la Castel prova con tutte le sue forze, ma poca lucidità, a invertirne l’inerzia e la Fassi dimostra una maturità davvero impressionante nel gestirne le situazioni potenzialmente più pericolose. Così il distacco cresce ad ogni quarto, dal +11 del primo quarto e il +15 del secondo, si passa al +25 con il quale si chiude il terzo parziale (29-54) e al +27 con il quale questa partita sarà ricordata (42-69).
Una sconfitta senza appello, dunque. Albino si è guadagnata sul campo con pieno merito tutta la posta in palio e può prepararsi ad inseguire con leggerezza un buon piazzamento ai playoff. Per Carugate, invece, la salvezza dista 6 punti con tre partite ancora da giocare. Difficile quindi non immaginare uno scenario che prevede il prossimo scontro con l’Itas Bolzano come antipasto della postseason. Le altoatesine, che vengono da una disfatta a Costa Masnaga (96-42), distano due soli punti dalla Castel e avranno la possibilità di un aggancio in classifica sabato 1 aprile sfruttando il turno casalingo. Ci si gioca il diritto di giocare in casa l’eventuale ‘bella’ della serie al meglio delle tre gare: se la Castel vince il discorso è chiuso a favore delle biancoazzurre. Se invece dovessero prevalere le padrone di casa saranno decisive le ultime due giornate. E a questo punto dell’anno conservare ogni piccolo vantaggio è di fondamentale importanza.