Carugate – Cernusco, la storia si ripete, identica: la sinistra in coalizione con il Partito Democratico vota contro il progetto di ampliamento, e il sindaco dei Dem revoca le deleghe all’assessore dissenziente, in questo caso Rita Zecchini, e in questo caso a due mesi dalle elezioni.
Dopo la schietta comunicazione del sindaco Comincini che prendeva atto della mancanza di “condizioni per proseguire già in questo scorcio di fine mandato l’esperienza che ha caratterizzato il decennio”, e dopo la risposta del partito, Sinistra Per Cernusco, che ha subito difeso l’operato dell’assessora, giudicando la scelta del sindaco “di natura esclusivamente politica, di cattiva politica“, è arrivata l’ufficiale presa di posizione di Rita Zecchini.
“Non posso che esprimere stupore e incredulità per la decisione del Sindaco di estromettermi dalla Giunta prima della fine del mandato -scrive l’ormai ex assessora con delega alle Culture, Educazione, Pari Opportunità, Politiche per il Lavoro e Cooperazione Internazionale- In questi anni ho sempre agito correttamente nel rispetto della volontà degli elettori e del programma di coalizione, collaborando in rapporto di lealtà con Sindaco e Giunta. Reputo questa scelta totalmente immotivata, offensiva della dignità personale, indifferente alla qualità del lavoro svolto in ambito culturale, educativo e, nel quinquennio precedente, delle politiche sociali. Un lavoro riconosciuto sia all’interno dell’Amministrazione sia nelle rilevazioni sul grado di soddisfazione espresso dai cittadini”.
Rita Zecchini non nasconde la mole di lavoro svolta in questi anni, e i successi ottenuti per la comunità, successi e traguardi che lo stesso sindaco ha ammesso, ringraziando l’ex compagna di squadra per quanto fatto. Sembra di tornare con la mente alla vicenda Rosci, ex assessore ai Lavori Pubblici, Bilancio, Personale ed Organizzazione, cui furono riconosciuti grandi meriti per il lavoro svolto, che non bastarono però a impedire che gli fossero ritirare le deleghe “per il venir meno dell’indispensabile rapporto di fiducia“.
Il punto unico di accesso ai disabili, il bando anticrisi, lo sportello donna, la ricca offerta culturale, la centralità del ruolo della biblioteca, l’eliminazione della lista d’attesa nella scuola d’infanzia statale e la razionalizzazione dei contributi a quella paritaria, l’apertura di nuovi servizi pubblici educativi, la digitalizzazione nelle scuole, il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze e i progetti di cooperazione internazionale, sono solo alcuni dei puntini che Zecchini mette sulle proverbiali ‘ì’ prima di andarsene, mettendo in chiaro un percorso lungo e sudato di impegno politico per la città, al quale mancava davvero poco per concludersi senza macchia.
Così come Maurizio Rosci non le mandò a dire al primo cittadino, che definì “principino arrogante di Villa Greppi“, parimenti l’ex assessora Zecchini è molto esplicita su quali crede siano i pensieri che hanno portato Comincini alla scelta maturata in questa giornata, da leggere proiettata in chiave elezioni: “La decisione del sindaco rappresenta una brutta pagina della politica di Cernusco, perché hanno prevalso gli interessi di partito e non il bene della città. In questa vicenda emerge con tutta evidenza la totale chiusura di PD e Vivere Cernusco rispetto a qualsiasi voce critica, oltre che una aperta contraddizione con gli stessi principi alla base dell’esperienza amministrativa di questi dieci anni. La sola ragione del ritiro delle deleghe è infatti la scelta del mio gruppo politico di appartenenza di esprimersi in modo contrario alla proposta di ampliamento del Carosello“.
Dunque si è ripetuta la storia carugatese. La sinistra riteneva l’atto di indirizzo per l’ampliamento, incongruente con il programma elettorale presentato dalla coalizione alle passate elezioni, e il voto contrario all’atto di indirizzo presentato dal sindaco nell’ultimo consiglio comunale (qui), ha dato lo strappo finale ad una coalizione che comunque dava sentore di essere minata da tempo. Comincini si è confrontato con le forze politiche in giornata, “appurando le posizioni inconciliabili delle forze politiche che lo hanno sostenuto in questi ormai dieci anni” da qui, la rinuncia a Sinistra Per Cernusco, fuori, a questo punto con certezza, da possibili dinamiche di primarie e coalizioni in vista delle elezioni.
“Queste modalità di intendere la politica non ci appartengono, perché allontanano ancora di più le persone dalle istituzioni e servono soltanto a mantenere posizioni di potere, senza alcuna capacità di interrogarsi, cambiare, ascoltare, capire… e se necessario tornare sui propri passi -ha concluso Rita Zecchini– Continuerò a battermi per una politica che salvaguardi il bene comune, che dia dignità e giustizia a tutte e tutti. Partecipazione, trasparenza e rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, non sono belle parole per raccogliere facile consenso, ma principi e valori di cui abbiamo chiesto rispetto in Consiglio comunale e in Giunta mantenendoli ben saldi anche di fronte a chi, per giustificare l’ingiustificabile, li ha banalizzati definendoli “ideologia”
E il partito fa quadrato attorno a lei, chiosando: “Con il senno di poi, sorge il dubbio che la scelta di portare nuovamente in Consiglio un atto non dovuto, pur consapevoli del dissenso di Sinistra per Cernusco, sia stata voluta da PD e Vivere Cernusco per estromettere dalla maggioranza di governo e dalla futura coalizione qualsiasi forma di pensiero critico o anche solo di dubbio“.