“La violenza sulle donne è forse la più vergognosa violazione dei diritti umani. Non conosce confini di geografia, cultura o ricchezza. Fintanto che continua non possiamo dichiarare di fare reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace“. Queste parole pronunciate dall’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, ormai diciassette anni fa, risuonano tremendamente attuali e tragiche. Nel mondo, secondo i dati dell’OSM, oltre un terzo delle donne sono vittima di violenza, spesso all’interno del proprio nucleo familiare. In Italia le donne uccise sono 1740 tra il 2006 e il 2016, e più di tre milioni sono, o sono state, vittime di stalking.
Ecco da dove muove anche quest’anno, la partecipazione dell’associazione culturale CLIO, al Flash Mob di One Billion Rising, campagna lanciata nel San Valentino del 2012 e ora diventata la più grande mobilitazione della storia per far cessare la violenza di genere. Da settimane le donne si stanno dedicando alle prove dell’evento che andrà in scena in piazza Gavazzi martedì 14 febbraio alle ore 18.00, per un flash mob danzante che le unirà virtualmente a tutte le altre donne che nel mondo attueranno la stessa forma di protesta.
Porteranno la loro testimonianza anche le iscritte a ‘Udi Donne di Oggi‘, il movimento ‘Se non ora quando‘ di Pioltello, le mamme del comitato genitori dell’ ITC Rita Levi Montalcini e il gruppo di Harley Davidson ‘Free Souls Bikers’. “Sensibilizzare uomini e donne sul tema, aiuta -scrivono da CLIO- Parlarne sui giornali aiuta se non a cambiare la cultura, qui il lavoro è immane e spetta a tutti, almeno a condannare socialmente la violenza e a far si che le nuove generazioni abbiano meno paura a uscire dal silenzio”.
Combattere per far sì che i diritti delle donne vengano rispettati è l’obbiettivo del One Billion Rising che da cinque anni spinge tutto il mondo a manifestare attraverso la danza, testimoniando la resistenza contro la violenza. L’hashtag della serata è #riseinsolidarity che permetterà la partecipazione mondiale all’evento e la vicinanza di tutto il mondo alle donne vittime di violenza. Prima dell’esibizione cernuschese, Sabrina Garatti, artista performativa, declamerà una sua poesia scritta per l’occasione “Non fa rumore, non fa abbastanza rumore”. In caso di maltempo il Flash Mob si terrà all’interno della Filanda grazie alla disponibilità degli Amici del Tempo Libero.
Una violenza fisica quella sulle donne, ma anche psicologica, che spinge all’alienazione e all’isolamento. Per questo è necessaria una riflessione, tendere una mano, dare voce alle vittime e ricordare che il loro problema è un nostro problema, è il problema della nostra società.
PEDUZZI MATTIA