Articolo a scopo promozionale
Che si divertano come ragazzini è sempre stato indubbio, e che il loro divertimento e la loro passione sia da sempre valore aggiunto di una proposta artistica, è altrettanto dato concreto. Ulteriore prova è arriva quest’anno con la terza partecipazione di alcuni scultori dell’Olmo d’Oro, ad un concorso che li ha visti impegnati ad usare sgorbie e motosega, per estrarre un’opera d’arte da un cubo di neve compressa.
Alla terza edizione del Giass e Nef, concorso di scultura su ghiaccio promosso dall’ufficio turistico di Valbondione, con la collaborazione dell’amministrazione comunale e Promoserio, gli scultori sono andati ad affrontare la loro terza esperienza in questo campo così estroso e particolare dell’arte scultorea. La prima esperienza di questo genere l’avevano vissuta a Madesimo, dove la realizzazione di orsi polari li aveva fatti balzare al primo posto per gradimento del pubblico (qui), poi erano approdati a Val Bondione e quest’anno si sono ripetuti.
“Il tema era incentrato sulla magia e l’incanto, e avevamo a disposizione un blocco di neve compressa ghiacciata di 2 metri cubi -ha spiegato Claudio Ferrarini, che ha scolpito all’evento insieme a Giorgio Frizzarin– Abbiamo usato motosega e sgorbie adatte per provare ad estrarre da quel cubo un cappello da mago, da illusionista, con dentro le carte da gioco di cui una con riportato il simbolo della solidarietà. Il messaggio celato dietro all’idea era chiaro: per trovare davvero solidarietà oggi, ci tocca sperare in una magia”.
Così, anche in questo caso la riflessione non si è fatta attendere, come accade spesso nelle manifestazioni dell’Olmo, che sin dai suoi esordi tiene a dare un carattere sociale a molte iniziative. In questo caso però, è stata anche l’arte vera e propria a mettersi in mostra, dato che Ferrarini e Frizzarin sono stati gli unici a colorare in parte l’opera con bombolette spray apposite, aggiungendo inoltre un innalzamento ai già 2metri di altezza della scultura, per potervi inserire le carte da gioco.
“Sono stati due giorni davvero intesi di grandissimo lavoro insieme a scultori provenienti da Belluno, Firenze, Bergamo e zone più vicine -ha continuato Ferrarini- In totale eravamo più di 13, e tra noi c’era anche una professoressa di un istituto d’arte di Bergamo, accompagnata dalle sue studentesse. Davvero una bella festa in un clima di grande disponibilità e ospitalità e non è detto che non si torni formando più gruppi il prossimo anno“.
Nel frattempo, mentre Ferrarini e Frizzarin scolpivano la neve ghiacciata dalle 10.00 di sabato 28 gennaio alle 13.00 di domenica 29, in uno spazio interno veniva allestita una mostra con esibizione di scultura su legno dal vivo, cui ha partecipato Giovanni Lodi Rizzini, sempre dell’Olmo, a completamento di due giorni davvero all’insegna dell’arte, e a conferma che ormai gli scultori carugatesi sono un nome ricercato sempre più laddove conta. Ora il prossimo impegno è invece più a carattere locale e tradizionale, con lo stand del gruppo alla Fiera di Santa Apollonia del prossimo 12 febbraio in piazza Castello a Pessano.